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domenica 23 giugno 2013

ECONOMIA DI CONDIVISIONE - VARI STADI

ALLE VARIE ECONOMIE SI POSSONO ATTRIBUIRE TRE STADI – Primitivo, moderno, avanzato.
Questi tre stadi caratterizzano l’economia di un popolo ed il relativo sviluppo in un determinato periodo.


Non si può parlare di sviluppo economico se non si mette in conto lo sviluppo culturale in un contesto locale.
Non si deve dimenticare che sviluppo economico e culturale sono le due facce della stessa medaglia.
E’ il solito cane che si morde la coda, ma allora da dove si deve iniziare?
Non c’è ombra di dubbio che si deve iniziare da quello culturale, per questo occorre che gli uomini di buona volontà e ben pensanti devono mettersi al servizio dei più deboli per farli progredire nella conoscenza.
L’informazione e la formazione è basilare per lo sviluppo economico.

IL PROGETTO DELLA ECONOMIA CONDIVISA VUOLE PERCORRERE TRE TAPPE (PER LA VERITA’ SAREBBERO 4), L’INFORMAZIONE, LA FORMAZIONE SPIRITUALE (CULTURALE)  E TECNICA, LAVORO E PRODUZIONE.

4 commenti:

  1. credo che per cambiare l'economia attuale sia necessario attuare misure anticapitalistiche e quindi tali da fermare l'economia, impedire la sua crescita: in pratica, antieconomiche.
    Alcune di queste sono la cooperazione, l'autostentamento, lo scambio e l'affrancamento da banche e forme di finanziamento e investimento.
    Questo però, almeno all'inizio, porterà al blocco ed alla crisi.
    Crisi, si, ma solo del sistema di mercato libero che è libero solo per chi detiene non tanto le forme di produzione, quanto quelle di finanziamento e distribuzione.
    Nessuna economia alternativa potrà essere realmente tale finché insisterà sui sistemi, modi e principi base attuali.
    La partenza è l'autoproduzione e l'autostentamento.
    Alla base ovviamente ci sta la riduzione dei buisogni, veri ma sopratutto presunti.
    Grazie


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  2. Mi sa di GLOBALIZZAZIONE questo tuo discorso, l'economia condivisa poteva essere una bella cosa, ma i fatti parlano chiaro, ogni nazione ha perso la propria identità.
    Sono d'accordo ad esportare e a far conoscere un mio prodotto locale agli altri, ma ci sono dei rischi.
    Esempio, in italia siamo produttori di ARANCE ROSSE DI SICILIA, non capisco perchè io da siciliano non riesco a trovare le arance a casa mia, e se le trovo le pago ad un prezzo più alto rispetto a chi li mangia fuori sicilia addirittura fuori italia.
    Condividere è ok, ma farsi derubare NO!

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  3. Forse non sono stato chiaro: per sostentamento intendo che ognuno deve essere quanto più possibile capace di produrre da sé quanto gli serve. Di tornare a produrre direttamente il cibo e quant'altro.
    Di quante cose abbiamo veramente bisogno?

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