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venerdì 31 maggio 2013

ECONOMIA CONDIVISA


Praticare i principi biblici di economia

In merito al post di ieri i lettori hanno scritto:
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Già, è da piccoli che si dovrebbe...Politici, imparate prima di insegnare...Parole, parole ma, x i fatti ?!?????

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Studio teologia ma da autodidatta; non sono uno di quelli che dicono : credo in Dio; io dico : credo in me stesso e  so che c'è Dio.

La parabola che citi non ha niente a che vedere con il lavoro in se stesso o con la retribuzione dello stesso;  Gesù l'ha raccontata per spiegare alla gente cosa è il regno dei cieli o se vuoi chiamarlo paradiso e con quella parabola ha soltanto voluto dire che indipendentemente dall'età che si ha quando si trova e si segue Dio, in paradiso saranno trattati tutti allo stesso modo.
P.S. Non sono cristiano e non appartengo a nessuna religione. 
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Mettere Gesù' come economista, lo trovo un po' estremo e fuorviante... con tutto il rispetto, c'è' qualcuno che ha spiegato meglio e più' approfonditamente il concetto di economia etica e adattata ai ns giorni. Lasciamo a ognuno il suo mestiere ;-)
Preferisco stare al momento su quello che c'è'  sul futuro remoto, che va cmq costruito ora sono d'accordo, ci sarà' da dibattere certamente, ma è' il presente che va prima liberato...spero che mi capisci ;-)
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Mi chiedo e chiedo, il mondo cristiano quale tipo economia deve praticare?
La risposta ai lettori.

I principi biblici proiettano l’uomo nell'amore fraterno e quindi alla fratellanza; nel campo economico la fratellanza come si pratica?



giovedì 30 maggio 2013

PRINCIPI ISPIRATORI DEL PROGETTO DELL'ECONOMIA CONDIVISA


L'etica cristiana come riferimento


Il progetto dell’economia condivisa si basa sui principi biblici e quindi dobbiamo parlare di etica cristiana nell’economia.
Nel Vangelo di Matteo (cap. 20 versi 1-16) ci viene riportata la parabola dei lavoratori delle diverse ore ove Gesù parla di retribuzione del lavoro.
Al verso 8 si legge: “Poi, fattosi sera, il padron della vigna disse al suo fattore: Chiama i lavoratori e paga loro la mercede, cominciando dagli ultimi fino ai primi”.
La cosa che merita una riflessione è che tutti hanno avuto la medesima paga.
I pseudo teologi, volutamente non vogliono cogliere il senso pratico del suo contenuto, cercano, in tutti i modi, di non dare risalto alla parte pratica.
Il principio cristiano del lavoro e della relativa paga è chiaro e non ha bisogno di altro commento.


martedì 28 maggio 2013

PROGETTO DELL'ECONOMIA CONDIVISA


Una rete aperta di informazione e formazione



L’economista Kumarappa afferma:

L’economia della condivisione propone  l’autosufficienza, guadagnata col sacrificio del sé o tapasya. “Ciò non significa necessariamente sedersi sui chiodi o trafiggersi le guance.
Nella vita di ogni giorno quando lasciamo cadere una voglia o ci assumiamo una limitazione per perseguire il principio della vita, accettiamo il sacrificio” (p. 44).La lettura di Kumarappa in un’epoca così incerta come la presente può dare “speranza e voglia di agire – scrive Altieri – per ripristinare i fondamenti di un’economia della ‘permanenza’ degli uomini sul pianeta terra, senza più violenze nei confronti degli esseri viventi” (p. 10). L’urgenza di attivarsi contro la guerra.


L’informazione e la formazione è alla base del progetto dell’economia condivisa, senza una adeguata formazione l’obiettivo non è raggiungibile.

lunedì 27 maggio 2013

L'ECONOMIA COME STRUMENTO DI CONDIVISIONE

Ci si chiede: come può l’economia essere strumento di condivisione?



Segue quanto scrive Joseph C. Kumarappa nel suo libro intitolato “Economia di condivisione – Come uscire dalla crisi mondiale”: Siamo avvolti nell’insicurezza personale, politica, economica, sociale. I trattati di pace e gli appelli hanno avuto scarsi effetti quanto alla costruzione di una pace durevole. I semi della guerra e la tensione internazionale sono radicati in gran parte nel campo dell’economia. Se vogliamo affrontare sul serio la guerra dobbiamo studiare l’attuale sistema di produzione, distribuzione e consumo. La guerra è il risultato finale di conflitti che nascono dalla vita quotidiana di ciascuno di noi e di tutti noi.

Kumarappa era figlio di indiani cristiani, leggeva la bibbia e voleva vivere la vita secondo il contenuto delle Sacre Scritture, in particolare meditava quanto veniva riportato nei Vangeli.

SIAMO CONVINTI CHE L’ECONOMIA CONDIVISA PUO’ DARE UNA RISPOSTA AI TANTI INTERROGATIVI CHE OGGI PONE LA CRISI MONDIALE.




domenica 26 maggio 2013

LA CONDIVISIONE COME ELEMENTO CENTRALE DEL PROGETTO

PERCHE’ LA CONDIVISONE E’ L’ELEMENTO CENTRALE DEL PROGETTO?


Il progetto nasce da considerazioni bibliche e la condivisione la troviamo ovunque nella vita del credente.
La condivisione è riferita anche all’economia e come tale ha le basi bibliche che sono anche le basi della fratellanza e del bene comune.

Nel Vangelo di Matteo (22:36-40) leggiamo: “(36) Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento? (37) E Gesù disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. (38) Questo il grande e il primo comandamento. (39) Il secondo, simile ad esso, è: Ama il prossimo come te stesso. (40) Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti.

L’estrema sintesi del cristianesimo pratico è concentrata nelle due affermazioni di Gesù.

NON C’E’ AMORE SE NON SI PRATICA LA CONDIVISIONE CHE E’ LA NATURALE ESPRESSIONE DELL’AMORE PER IL PROSSIMO.

venerdì 24 maggio 2013

FRATELLANZA - DIRITTO PUBBLICO - CONDIVISIONE

LA FRATELLANZA ED IL DIRITTO PUBBLICO


L'idea della fratellanza nasce secoli a.C. a seguito dello studio del Vecchio testamento da parte di alcuni studiosi delle Scritture.
Questa idea viene rafforzata nel periodo in cui visse Gesù; tutti gli insegnamenti erano imperniati sul concetto dell'amore fraterno, della solidarietà e prestare aiuto al bisognoso.
Dall'idea della fratellanza scaturisce il concetto del bene comune e quindi del diritto pubblico.
Il diritto pubblico fa parte del contesto del bene comune, le risorse naturali, le miniere, l'aria, ecc... sono beni comuni.
Il bene diviene comune nella misura in cui tutti ne traggono vantaggio e che è anche necessario per soddisfare il vari bisogni individuali.
L'economia scaturisce dallo scambio dei beni prodotti dall'uomo e quindi con l'apporto del lavoro per concretizzare il bene.
Da qui sorge il diritto dovere dell'uomo di concorrere alla produzione del bene per soddisfare i vari bisogni propri.

ECCO CHE NASCE LA CONSIDERAZIONE DELL'ECONOMIA CONDIVISA COME MEZZO DI PARTECIPAZIONE DIRETTA PER LA PRODUZIONE E RIPARTIZIONE DELLO STESSO BENE IN MODO EQUO.

APPELLO DALLA NIGERIA - MISERIA IMPERANTE - RESTRIZIONE NELLA LIBERTA' RELIGIOSA

IL CRISTIANO E L’ECONOMIA CONDIVISA.
NELLA BIBBIA SI LEGGE: “POICHE’ NON V’ERA ALCUN BISOGNOSO FRA LORO” (ATTI 4:34).“NONDIMENO, NON VI SARA’ ALCUN BISOGNOSO TRA VOI” (DEUTERONOMIO 15:4)


Nei due passaggi biblici si ribadisce il medesimo concetto in tempi  distanziati da millenni.
Questo dimostra che detto pensiero è stabile nei tempi biblici per l’uomo che ama e teme Dio.
Lo stesso pensiero deve essere una guida costante per il cristiano odierno.
Dalle considerazioni di cui sopra scaturisce il progetto DELL’ECONOMIA CONDIVISA.
L’obiettivo è il medesimo, ma per raggiungerlo occorre che nell’uomo vi sia la coscienza del principio della fratellanza, il rispetto per il prossimo.

Con questa iniziativa si vuole dare una risposta ai vari bisogni che affliggono questa generazione, in particolare nel mondo del lavoro.

ECONOMIA DI CONDIVISIONE - NOTE

 NOTE DI

riferimento di riflessione

e

sviluppo delle tematiche.




Note
- La condivisione come elemento centrale
- L'economia come strumento di condivisione
- Una rete aperta di informazione e formazione
- L'etica cristiana come riferimento
- Praticare i principi biblici di economia
- Gruppo multidisciplinare nelle professioni e nei mestieri
- Creare occupazione attraverso la condivisione
- Fondamenti di etica cristiana nella condivisione
- Valorizzare e rivalutare risorse e materie prime locali
- Condivisione delle risorse e non profitto fine a sé stesso
- Operare sulle motivazioni dell'attività imprenditoriale
- Sviluppo di un codice deontologico cristiano nelle professioni
- Riqualificare e riconvertire attività in crisi
- Attività imprenditoriale auto-monitorata
- Sviluppo di "filiere corte" di distribuzione
- Rivalutare il Km 0 nel rapporto produttore-consumatore
- Sviluppo di una scuola di pensiero sull'economia di condivisione


giovedì 23 maggio 2013

ECONOMIA CONDIVISA - MONDO CRISTIANO

FEDE CRISTIANA – BENE COMUNE – FRATELLANZA – RISPETTO PER IL PROSSIMO


Il mondo di fede cristiana spesso non mette in evidenza i principi biblici su cui è basata, dimentica che il cristianesimo è basato sull’amore fraterno non solo predicato ma praticato.
Questo porta al naturale comportamento egoistico con tutte le conseguenze che l’egoismo apporta nell’agire umano.
Poi ci si meraviglia delle guerre, dei conflitti, del divario tra ricchi e poveri, della povertà morale ed economica.
IL PROGETTO DELL’ECONOMIA CONDIVISA PUO’ DARE UNA RISPOSTA ALLA PROBLEMATICA.


NUOVO COMANDAMENTO - FRATELLANZA - AMARE

IL PROGETTO DELL'ECONOMIA CONDIVISA.

Nel Vangelo di GIOVANNI 14: 34-35 leggiamo:

(34) Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com'io v'ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri.

(35) Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.

Il termine cristiani viene coniato per la prima volta ad Antiochia, questo è sinonimo di discepoli di Gesù.
Discepolo significa seguire insegnamenti e dottrina del maestro.
La dottrina è quella dell'amore gli uni per gli altri; tutti gli insegnamenti  di Gesù sono imperniati sull'amore per il prossimo ed in particolare fra la fratellanza.
Il vero ed autentico distintivo per il mondo cristiano deve essere l'amore nella fratellanza.

Dove c'è l'amore non può esserci egoismo nel campo economico.

L'ECONOMIA CONDIVISA FONDA LE RADICI SU QUESTI PRINCIPI DOTTRINALI.


APPELLO DALLA NIGERIA - REPRESSIONE RELIGIOSA - MISERIA IMPERANTE

APPELLO DALLA NIGERIA.


Dear Brothers/Sisters in Christ Jesus,

Greetings to you and your family in the liberated name of our lord and
Savior Jesus. I am Sister Ruth Put, your Christian Sister and a Prisoner of
Jesus patiently enduring the suffering that comes to those who belongs to
His kingdom here at Kano State Prison (K.S.P),A predominately Islamic area
here in Ore town. My age is 42; I gave my life to Christ in the year of our
Lord 1984.I was happily married with 3 children, before I was arrested on
March 24th 1990 for preaching the word of God in an Islamic Primary school
were I was a Teacher. I have been on awaiting trial here for 15 years
without any bail ,and my family finally abandoned me about 5 years ago. By
the special grace of God I am the Cell Pastor here at female block, Cell #
5. There are currently 62 inmates in this cell; about 50 of us are now
Christians, while only 12 are Muslims and my humble prayer is for God to
touch the lives of the Muslim inmates, I often take the morning devotional
Prayers every morning (6-7:30 am) and I take the Bible study class every
Monday and Friday.

Most of my Christian inmates have so much interest for Gods word and are
always delighted after each Bible studies, and they can hardly wait for
Mondays and Fridays to come, sometimes they request me to have a Bible
discussion class with them on Wednesdays or Thursday. Most of them can read
and write a language called "English" because some were fortunate to acquire
former Education from our Colonial masters who came from England. We are
faced with so much poverty and malnutrition here. Everyday I am under the
pressure of my concern for all my Christian inmates, I have often been
without enough food, shelter or clothing .My major purpose of writing you
this letter is to ask your hands in Prayers, for the lord to Vindicate the
innocent Poor and needy inmates here and to make request for Bibles for my
fellow Christian inmates. We are faced with much poverty and malnutrition
here, most of us are having difficulties with our eyes in reading small
print Bibles because of the problems of poor feeding which result from
malnutrition. In the presence of our lord Jesus, I appeal you send my
Christian inmates Bibles with Large Print Characters, especially King James
Version, New, Used or Cheap ones will be appreciated.

Please remember them in your daily prayers, their names are Mama Joy
Alake,Sister Agnes Ojo, Sister Udi Adeleke, Omo Akim,Sister Gospower
Odiri,Mama Ologho Amadin,Sister D.I Aibge,Sister Patient Ajilo,Sister Mercy
Ehigie,Sister Mary Ehis,Mama Abiodun Duru,Sister Obiora Clara,Sister Uzo
Ayeki,sister Idele Ike, Abiola Deji,Aliz Ojo,Omorowa Ani,Loveth otoro, eliza
aibde,Dorothy wilima,edoret kuly,awe olushola,Dede Akenuwa,wale Oke,Odiri
JoyDanjuma Asoro,Juliet Onoje,Efe Uwonkolo,aGHEDO jENNY,oKES eMILY,Adeloje
clara,Aibde Fema, ejiro marry,Akenzual Ojoli,Fanami Keke,madaline uku,Uzo
Ajelina,Sholla Adeniji,Martha Ikebe,July omorowa, Areso Akino, Emili
Ayo,aHIMO loeth,Aweloji julius,kenedy oduwa, aisokuedo lolo, Eson Akeyelu
yegede glory making a total of 50 Christian inmates in this cell for
continues growth in their Christian Faith. One more thing; the Bible I have
been reading since .I came to into the Cell is now too old, from the book of
Genesis to the book of Deuteronomy Chapter 28 has pulled off and some pages
in Mark 4 through Luke 12 has turn away. Please I need A Life Application
Study Bible or any Study Bible the lord may lay in your heart for my
in-depth studies of Gods Word, I will also need a reading Glass because of
my poor sight, Please we need you to show us the love of Christ, most
especially now that we are faced with humiliation and intimidation and held
in human bond, Just a word from you now will mean so much in our entire
World, you can write us a letter through the Prison Warfare Department (
chaplain.kanoprison@pisem.net ) to acknowledge the recipient of this letter
and ship the Bibles through the secured Prison Postal Address below ,and we
will write a letter of appreciation to you as soon as we receive the Parcel.
Please don’t forget to write my name clearly on the Parcel. I look forward for
a letter from you - because this world is full of discouragements and
Disappointments reading your letters will make things different .As you sow
the seed of the Precious Word of God in our Life, may you reap life eternal
in this world and in the world to come in Jesus Name Amen
Your Sister in Christ,

SISTER Ruth Put,

ruth.put@pisem.net
K.S.P (BLOCK F, C#5)
PO BOX 78,
Kano,STATE,

NIGERIA.

ECONOMIA CONDIVISA - VARI BISOGNI DELL'UOMO - EQUITA'

IL CRISTIANO E L’ECONOMIA CONDIVISA

NELLA BIBBIA SI LEGGE: “POICHE’ NON V’ERA ALCUN BISOGNOSO FRA LORO” (ATTI 4:34).“NONDIMENO, NON VI SARA’ ALCUN BISOGNOSO TRA VOI” (DEUTERONOMIO 15:4)

Nei due passaggi biblici si ribadisce il medesimo concetto in tempi  distanziati da millenni.

Questo dimostra che detto pensiero è stabile nei tempi biblici per l’uomo che ama e teme Dio.
Lo stesso pensiero deve essere una guida costante per il cristiano odierno.
Dalle considerazioni di cui sopra scaturisce il progetto DELL’ECONOMIA CONDIVISA.
L’obiettivo è il medesimo, ma per raggiungerlo occorre che nell’uomo vi sia la coscienza del principio della fratellanza, il rispetto per il prossimo.
Con questa iniziativa si vuole dare una risposta ai vari bisogni che affliggono questa generazione, in particolare nel mondo del lavoro.





mercoledì 22 maggio 2013

NON SOLO PAROLE MA FATTI CONCRETI PER IL BENE COMUNE

Una lettrice scrive: speriamo che le vostre non siano solo parole, il timore è legittimo.


In questo caso i contadini sono maestri con il loro modo di pensare.
Prima pensano a procurarsi il campo, poi provvedono ad arare la terra, quindi a seminare e concimare.
La stagione termina con il raccolto, loro partecipano direttamente al processo produttivo.
Non aspettano che gli altri facciano qualcosa per la buona raccolta, si preoccupano in prima persona.
PER UNA ECONOMIA CONDIVISA E' FONDAMENTALE L'INTERVENTO DIRETTO; LA PARTECIPAZIONE E LA CONDIVISIONE E' A 360° .

martedì 21 maggio 2013

PRINCIPIO DEL DIRITTO PUBBLICO


FRATELLANZA – DIRITTO PUBBLICO – BENE COMUNE



ISAIA 1:17. Imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano, difendete la causa della vedova.

Gesù disse: voi tutti siete fratelli.

Il concetto della fratellanza e del bene comune risale a circa III secoli a.C. dove alcuni studiosi della Vecchio Testamento hanno ravvisato la necessità di creare una comunità in cui si prativa la condivisione del bene comune.
In quella comunità vi era la partecipazione diretta dell’individuo nella produzione e ripartizione del bene.
Il diritto pubblico s’ispira ai principi della fratellanza e del bene comune.
NEL PROGETTO DELL’ECONOMIA CONDIVISA DETTI PRINCIPI SONO FONDAMENTALI.

ECONOMIA CONDIVISA - BONTA' - VERITA'


BONTA’ – VERITA’


Proverbi 3:1-3. (1) Figliuol mio, non dimenticare il mio insegnamento, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, (2) perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità. (3) Bontà e verità non ti abbandonino; lègatele al collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore; …

Spesso si parla di trasparenza, ma cosa è la trasparenza?
Non occultare la verità è trasparenza, il cristiano deve agire in verità è bontà.
La verità e la bontà sono elementi essenziali nel progetto DELL’ECONOMIA CONDIVISA

lunedì 20 maggio 2013

FRATELLANZA CRISTIANA = ECONOMIA CONDIVISA

L'ECONOMIA CONDIVISA E LA FRATELLANZA CRISTIANA 

AMARE IL PROSSIMO

Giovanni 4:21 E questo è il comandamento che abbiam da Lui: che chi ama Dio ami anche il suo fratello.

Nel mondo cristiano spesso si parla di rispettare i dieci comandamenti, e spesso si dimentica che chi dice di amare Dio deve anche amare il proprio fratello.
Non si può parlare di fratellanza se non c'è amore fra gli uomini, ma amare è anche rispetto per il prossimo, è condividere i bisogni altrui ed insieme trovare una risposta alle necessità.
Oggi il lavoro è divenuto una necessità ed a questa dobbiamo dare una risposta insieme, ciascuno secondo le proprie capacità e talento.
L'ECONOMIA CONDIVISA NON DEVE ESSERE PRESA SOLO COME UNA SCUOLA DI PENSIERO, MA DEVE ESSERE UN MODO DI VIVERE PRATICO; RECIPROCAMENTE CI DOBBIAMO DARE UNA MANO PER IL BENE COMUNE, CRESCITA RELAZIONALE ED ECONOMICA.

UN PENSIERO PER I BISOGNOSI

L'ECONOMIA CONDIVISA ED I BISOGNOSI - PROGETTO

Salmo 41:1 Beato colui che si dà pensiero del povero! nel giorno della sventura l'Eterno lo libererà.

Questa foto ci fa capire in quale situazione economica vivono alcune persone, in particolare chi vive di una piccola pensione.
Il richiamo biblico è imperativo e forte, i cristiani non possono far finta di nulla, non possono chiudere gli occhi di fronte ai bisogni del prossimo.
Occorre svegliare la coscienza degli uomini di buona volontà.
NEL PROGETTO DELL'ECONOMIA CONDIVISA QUESTE PERSONE SONO MESSE IN PRIMO PIANO; l'imperativo biblico non può essere disatteso.

L’UOMO DEVE LAVORARE E CURARE LA NATURA CHE E’ UN BENE COMUNE.





GENESI 2:15, L'Eterno Iddio prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino d'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.
Fin dalla creazione l'uomo doveva lavorare e custodire la natura; il lavoro quale mezzo di sostentamento per la propria vita.
Il lavoro deve essere la costante per l'uomo, chi non lavora non deve neanche mangiare.
Deve essere anche curare e custodire il giardino per goderne dei frutti il per il benessere collettivo.
Anche la nostra Costituzione pone il lavoro alla base della vita dell'individuo.
Alcuni pseudo teologi, invece, teorizzano tutto per battere cassa e non si preoccupano del lavoro per se e per gli altri.
IL PROGETTO DELL'ECONOMIA CRISTIANA - CONDIVISA SI BASA SUL LAVORO E SI FA CARICO PERCHE' TUTTI POSSANO LAVORARE ED AVERE UNA EQUA RICOMPENSA.

FORMAZIONE - LAVORO - FRATELLANZA - CARCERI

 RAPPORTO TRA MONDO CRISTIANO E LE PRIGIONI

Ebrei 13:3 Ricordatevi dei carcerati come se foste in carcere con loro; di quelli che sono maltrattati, ricordando che anche voi siete nel corpo.

Matteo 25:36 fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e mi veniste a trovare.

Quanto sopra riportato mette in evidenza quale deve essere il rapporto dei cristiani con le prigioni.
Si è invitati a non dimenticarci di loro e che anche noi abbiamo un corpo.
Gesù mette in risalto che è una buona cosa andare a trovare i carcerati.
Un cristiano mi diceva che alcuni di loro hanno paura di uscire perché pensano di trovare un mondo ostile.
In particolare, il timore è di non poter trovare lavoro e trovarsi nella disperazione.
NEL PROGETTO DELL'ECONOMIA CRISTIANA - CONDIVISA E' PREVISTA LA FORMAZIONE E L'INSERIMENTO DI QUESTE PERSONE NEL MONDO PRODUTTIVO.



ECONOMIA - LAVORO - SALARIO

            

Genesi 29:15. Poi Labano disse a Giacobbe: Perché sei mio parente dovrai tu servirmi per nulla? Dimmi quale dev'essere il tuo salario.

Qui vediamo come il corrispettivo del servizio reso ad altrui veniva retribuito.
La particolarità sta nel fatto che il servito chiede al servo quale dovrà essere il salario per il servizio reso.
Il servizio reso per nulla non era concepibile, anche se vi era in mezzo la parentela.
L'accordo iniziale previene la conflittualità; il rapporto fraterno nel mondo dell'economia deve essere la costante nel mondo cristiano.
L'AMORE FRATERNO ANCHE NELL'ECONOMIA E' UNO DEI PILASTRI DEL NOSTRO PROGETTO NELLA CONDIVISIONE DEL BENE COMUNE.

domenica 19 maggio 2013

L'UOMO DEVE LAVORARE E CURARE LA NATURA CHE E' UN BENE COMUNE

DIRITTO E DOVERE AL LAVORO - EQUA RETRIBUZIONE


GENESI 2:15, L'Eterno Iddio prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino d'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.

Fin dalla creazione l'uomo doveva lavorare e custodire la natura; il lavoro quale mezzo di sostentamento per la propria vita.
Il lavoro deve essere la costante per l'uomo, chi non lavora non deve neanche mangiare.
Deve essere anche curare e custodire il giardino per goderne dei frutti il per il benessere collettivo.
Anche la nostra Costituzione pone il lavoro alla base della vita dell'individuo.
Alcuni pseudo teologi, invece, teorizzano tutto per battere cassa e non si preoccupano del lavoro per se e per gli altri.

IL PROGETTO DELL'ECONOMIA CRISTIANA - CONDIVISA SI BASA SUL LAVORO E SI FA CARICO PERCHE' TUTTI POSSANO LAVORARE ED AVERE UNA EQUA RICOMPENSA.



NUOVO COMANDAMENTO - FRATELLANZA - AMARE

AMARE IL PROSSIMO = FRATRELLANZA  CONDIVISIONE DEL BENE COMUNE


Nel Vangelo di GIOVANNI 13:34-35 leggiamo:
(34) Io vi do un NUOVO COMANDAMENTO: che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri.
(35) Da questo conosceranno che tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.
Il termine cristiani è stato coniato ad Antiochia per il discepoli di Gesù; discepolo è colui che segue gli insegnamenti e la dottrina del Maestro.
Non si può essere scristiani se non si seguono gli insegnamenti di Gesù.
Per i cristiani, il distintivo autentico è l’amore gli uni per gli altri.
Dove c’è l’amore non c’è l’egoismo e la guerra; non ci può essere conflittualità nel mondo economico cristiano.
IL PROGETTO DELL’ECONOMIA CONDIVISA E’ FONDATO SUI PRINCIPI DI CUI SOPRA.

sabato 18 maggio 2013

I PADRONI - L'EQUO CORRISPETTIVO

LAVORO - EQUA RETRIBUZIONE - SACRE SCRITTURE



COLOSSESI 4:1.

 "Padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un Padrone nel cielo".

Perché citare sempre versi del Nuovo Testamento?
Per il cristianesimo, questa parte della bibbia deve essere la guida nel condurre la vita di tutti i giorni.
Il N.T. deve essere la stella polare di colui che dice di essere un cristiano (salvo che non lo sia di nome ma non di fatto).
I termini che voglio sottolineare sono: padroni - giustizia - equità.
A praticare la giustizia e l'equità sono chiamati i padroni, i datori di lavoro che non devono sfruttare gli operai.
Praticare la giustizia e l'equità nel mondo del lavoro non è altro che attuare L'ECONOMIA CONDIVISA.
Qui traspare in modo chiaro come l'uomo di fede cristiana deve condurre il proprio agire nei confronti del prossimo.
Se non viene praticata la giustizia e l'equità nel mondo economico, siamo in un pianeta non cristiano.
I pseudo teologi s'ispirano a concetti astratti, ma non alla vita pratica.


DEPRESSIONE - TRAGEDIA

DEPRESSIONE - TRAGEDIA FAMILIARE


Medea

Busto Arsizio (Varese), donna lancia due figli piccoli dal 3° piano: era depressa.La notizia scuote chi per la vita combatte battaglie giuste per dare senso alla propria esistenza.
La depressione proietta la persona fuori dal contesto sociale è determina una solitudine interiore.
L'individuo vede crollare valori, umanità e fiducia nelle persone che lo circondano.
Lo sconforto regna nel proprio interiore; le cause possono essere diverse.
Anche la perdita del lavoro può portare la persona nella depressione in quanto vede venir meno la possibilità economica per condurre una vita dignitosa, sua e della propria famiglia.
L'interrogativo è: cosa fare?
Se anteponiamo l'amore fraterno all'egoismo, possiamo pensare di dare una qualche soluzione.

L'economia condivisa potrebbe essere un primo passo per evitare determinate tragedie.

Sebastiano Giambrone

ATTUAZIONE DELLA CONDIVISIONE ECONOMICA

 NESSUNO SOVERCHI IL FRATELLO



I TESSALONICESI 4:6; "e che nessuno soverchi il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, siccome anche v'abbiamo innanzi detto e protestato".

In questo verso, l'Apostolo Paolo, parla di soverchierie, di fratellanza, di sfruttamento.
Questi sono i concetti alla base dell'ECONOMIA CONDIVISA, non ci può essere autentica fratellanza se si pratica lo sfruttamento e la soverchieria (attitudine egoistica).

Praticare l'economia condivisa significa praticare l'autentico cristianesimo.

I pseudo teologi la pensano diversamente.


DONARE AL POVERO

LA DISPONIBILITA' ED IL BISOGNO - RISPOSTA



PROVERBI, 28:27 - Chi dona la povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi, sarà coperto di maledizioni.
Il contenuto di questo verso è in sintonia con la parabola del Buon Samaritano.
Il bisogno, il donare e l'indifferenza sono sempre alla base degli insegnamenti biblici.
Il donare al povero, sopperire il bisogno del prossimo, sono atteggiamenti elogiati.
L'indifferenza alle sofferenze altrui attrae su di se maledizioni; chi governa e ridistribuisce la ricchezza della nazione dovrebbe riflettere.
Con forza noi ribadiamo il concetto della CONDIVISIONE DEL BENE COMUNE.
Dobbiamo amare Dio ed il prossimo con il nostro agire nel concreto.
Molte prediche si fanno; occorrono azioni per dimostrare l'amore fraterno.




IL RE - GIUSTIZIA - PAESE STABILE

 IMPORRE TASSE SIGNIFICA ROVINA DEL POPOLO


PROVERBI, 29:4 - Il re, con la giustizia, rende stabile il paese; ma chi pensa solo a imporre tasse, lo rovina.

In questo verso dei proverbi ci sono 4 affermazioni d'attualità; giustizia - stabilità del paese - imporre tasse - rovina.
1) La rovina deriva dall'imposizione eccessivo delle tasse 
( i nostri governanti pensano solo ad imporre tasse ).
2) L'instabilità del paese scaturisce dall'ingiustizia ( la diseguaglianza la causa principale ).
Se riflettiamo sul contenuto di questo versetto posiamo pensare di dare una svolta culturale alla nostra società; bisogna leggere ed attuare il contenuto dello scritto.
La cosa peggiore è che si legge poco, si predica molto e si fa pochissimo.
Sebastiano Giambrone






CRISI ECONOMICA - CONDIVISIONE - FRATELLANZA - AMORE

CONSEGUENZE DISASTROSE - L'IMPOSIZIONE DELLE 



A Catania l'ennesimo suicidio da crisi.

Non è edificante questa notizia
La domanda viene spontanea, cosa bisogna fare?
In un contesto economico egoistico si può fare poco.
Abbiamo mai pensato di metterci nei panni di queste persone?
L'egoismo non ci consente di metterci nei panni delle persone che soffrono, ma l'amore fraterno si.
La fratellanza è anche CONDIVISIONE delle situazioni più sfavorevoli.
Amare il prossimo significa anche immedesimarsi delle problematiche degli altri.
Lavoro per tutti e bene comune per tutti.
Sebastiano Giambrone


DELL'AMORE DI DIO E DELL'AMORE FRATERNO - FRATELLANZA

I DIECI COMANDAMENTI - IL NOVO COMANDAMENTO


E' basilare, per i cristiani, leggere e commentare il contenuto evangelico.

Nella I GIOVANNI 4:7 si legge: Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l'amore è da Dio, e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio.
La piattaforma del cristianesimo è l'amore per Dio e per gli altri, anche per chi non fa parte della nostra cerchia; vedi la parabola del Buon Samaritano.
Tutti sappiamo cosa vuol dire amare, ma non tutti lo pratichiamo in tutti e settori della nostra vita vissuta.
Se mettiamo in pratica l'AMORE di cui sopra nel settore dell'economia non possiamo non mettere in pratica la condivisione con il prossimo.

Dove c'è amore non c'è egoismo e neanche conflittualità fra gli uomini, la guerra non può trovare luogo.
C'è pace e felicità.



venerdì 17 maggio 2013

L'ECONOMIA CONDIVISA - ATTUAZIONE

CONVEGNO NAZIONALE DELL'ECONOMIA CONDIVISA




Uno dei nodi da sciogliere è come attuare la condivisione nell'economia.
Possiamo immaginare dei soggetti produttivi che alla base l'amore per il prossimo.
Il rispetto reciproco e la compartecipazione nella produzione di un bene il cui risultato si riverbera nella propria vita economica.
L'interazione dei vari soggetti basata sulla fratellanza vera e non finta.
Una filiera corta tra produttore e consumatore a livello nazionale.
Il 2° convegno nazionale servirà a focalizzare l'attuazione dei concetti base.


IL MONDO CRISTIANO E L'ECONOMIA CONDIVISA.

Come ho già avuto modo di scrivere, il mondo cristiano non può non vedere la disparità che c'è fra gli uomini  nel campo economico.
Cosa vuol dire essere tutti fratelli?
Vuol dire appartenere ad una medesima famiglia dove vige l'amore, il rispetto, la tranquillità, l'armonia.
Vuol di anche sopperire ai bisogni di ciascuno secondo le proprie disponibilità, altrimenti si è in presenza di un gruppo di persone egoistiche che si fanno la guerra.
Il concetto del bene comune scaturisce dalle considerazioni di cui sopra.
L'economia condivisa non è altro che concepire una grande famiglia dove tutti collaborano per il bene proprio e del fratello.
Sebastiano Giambrone

mercoledì 15 maggio 2013

PARLIAMO DI ECONOMIA CONDIVISA.


 

MODO DIVERSO DI CONCEPIRE L’ECONOMIA
PARLIAMO DI ECONOMIA CONDIVISA.

Cosa è e quali sono i principi ispiratori.
L’economia condivisa è una economia partecipativa a tutti i
livelli della filiera del settore.

I principi ispiratori li troviamo, per il mondo cristiano
autentico, nel Nuovo Testamento.
L’uomo egoista non può che praticare una economia basata
sull’egoismo e questo è in contrasto con gli insegnamenti cristiani.

Dalla cultura basata sull’egoismo estremo scaturiscono
fattori che portano alla conflittualità tra gli uomini; le guerre, le battaglie, gli scontri nelle piazze, ecc… sono frutto del modo di concepire l’economia praticata  tutti i giorni.

Al contrario, nell’economia condivisa si sostituisce l’egoismo
con la cordialità e la fratellanza, ecco che siamo nel mondo cristiano autentico.
Quando parliamo di condivisione viene in mente il bene
comune nella sua generalità.
Esempi di beni comuni sono l’aria, l’acqua, ecc…

Può divenire bene comune anche il lavoro e la relativa
produzione della filiera se si pratica la condivisione.
Un passaggio molto importante che leggiamo nel N.T. è: “fra
di loro non vi era alcun bisognoso”.

Questa affermazione ci porta a considerare che praticavano
una totale e perfetta condivisione, tutti erano sullo stesso piano; oggi il povero diviene sempre più povero ed il ricco sempre più ricco e la conflittualità aumenta.

In presenza di una conflittualità non si può parlare di
fratellanza che è la base di partenza del cristianesimo.
Quando parliamo di economia condivisa pensiamo al lavoro ed il frutto dello stesso come bene comune per gli operatori di quel settore o azienda.
Come attuare i principi di cui sopra?

Abbiamo in programma il 2° convegno nazionale ove ognuno può contribuire con le proprie idee, elaborare documenti per un confronto cordiale e fraterno.

                
                                        Sebastiano Giambrone.