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martedì 30 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO
PIU’ LUSSO, PIU’ MISERIA, PIU’ PROBABILE IL CONFLITTO GENERALIZZATO CHE PUO’ SFOCIARE IN UNA SITUAZIONE INCONTROLLABILE PER LA PACE SOCIALE.


Sostengo anche io la realtà che convenga fare un passo indietro per farne 2 in avanti INSIEME.
Per accorciare le distanze e per trovarsi sulla stessa posizione.
Ma ancor di più che una "unione di idee" preferirei puntare ad una "unione dei cuori" perché più stabile di quella ideale, a condizione di aver prodotto comunità fraterna e/o amicale.

Questo porta l'energia giusta per l'illuminazione delle nostre povere anime che hanno immenso bisogno di amore e di pace, oltre che di senso.

Buona l'idea della comunità economica del mediterraneo.
Se Noi da parte Ns. fossimo stati un pochino illuminati la avremmo già costruita negli ultimi 20 anni di declino.
Abbiamo perso tantissimo tempo e portato a tanti danni.
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Si o visto ma non so cosa dire tra povertà e ricchezza i ricchi non guardano i poveri e i poveri cercano chi li aiuti a vivere, per me ci vuole sempre e solo DIO per risolvere i problemi, ma prima di tutto ci vuole la fede quella a chi da e a quelli che ricevano, e un bel lavoro che fai ma io non sono in grado di risponderti su queste situazioni Dio ti benedica shalom

domenica 28 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO
PIU’ LUSSO, PIU’ MISERIA, PIU’ PROBABILE IL CONFLITTO GENERALIZZATO CHE PUO’ SFOCIARE IN UNA SITUAZIONE INCONTROLLABILE PER LA PACE SOCIALE.

Il lusso di pochi e la miseria delle masse sono parenti stretti delle sommosse popolari in tutte le nazioni o regni.
Le sofferenze economiche creano malcontento nella generalità delle persone ed aumenta nella misura in cui si vede il lusso praticato da pochi e la fame da molte altre persone.
Lo scontro può degenerare nelle battaglie per la sopravvivenza delle masse che si vedono strangolate da una economia mal gestita da chi ha in mano le redini del paese.
Il progetto di una economia condivisa mira a scongiurare tali situazioni perché è autogestita ed il monitoraggio è costante da parte degli attori del processo produttivo.
Per fare questo occorre che vengano rispettati i principi biblici che sono fondati nell’amore per il prossimo nel campo economico ed etico-morale.
Alcuni si chiedono, giustamente, come è possibile tutto questo?
La risposta è semplice ed impegnativa per l’uomo che si dichiara essere un cristiano autentico e non di facciata; mettere da parte l’esasperato egoismo e praticare la fraternità vera nel campo economico.

Praticare la fraternità significa anche non ammettere che ci sia la miseria da una parte ed il lusso dall’altra, quindi la conflittualità viene scongiurata perché vige la legge dell’amore fraterno.

sabato 27 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO

I LETTORI SCRIVONO:

 

Ho ricevuto l'invito ad entrare nella community e ho fatto i complimenti per il numero degli aderenti proprio a causa della genericità del concetto di rinvio all'economia cristiana.
Cioè si fa numero ma non si comprende come funziona.
Sono abituato a lavorare per progetti e a calcolarne la fattibilità e la praticabilità.
Un esempio l'ho in corso: un'idea brillante, fattibile un unico neo, approfondendo la tematica fiscale risulta che bisogna pagare in imposte il doppio del reddito che la società realizza.
 Quindi tutto da rifare. Ancora un esempio che se non si agisce sulla testa nulla di concreto si può realizzare, salvo la beneficenza.
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se i cinesi cominciano a mangiar carne i cereali rincarano ed i tunisini muoiono di fame; questa, apparentemente, la causa della primavera araba.
Non è così semplice o meccanico, ma il trasferimento di risorse ai paesi poveri, se non si accompagna a politiche di controllo demografico, provoca solo più nascite e quindi la stessa povertà.
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Guardare... Riflettere.. c'è poco da dire, anzi nulla.
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Si, condivido il tuo modo di vedere come nel mondo  vi sia assoluta giustizia negata.
Vi sono molte persone come noi che cercano di dare il loro contributo, ma siamo molto sciolti e a volte divisi da semplici angolazioni di vedute.
In compenso abbiamo un obbiettivo comune.
Avrei un sogno, di unire intorno ad un tavolo tutti quelli, che sono d'accordo nell'iniziare un dialogo, senza protagonismi ne demagogia, per riuscire insieme a esprimere una vera idea illuminante, che sia condivisa e che possa ridare speranza ad una nuova rivoluzione culturale.
la difficoltà è riuscire, in tutti noi, di fare un passo indietro allo scopo di non trovare, con filosofie mitologiche e manicheismi, divisioni.
Ma ritrovare fra noi una vera sintesi di idea ,in base alle esperienze passate e presenti.
Solo così con l'unione di idee, penso, si possa ridare un nuovo Manifesto che dia una traccia ideale  a chi vorrà essere alternativo al governo delle "Nuove Aristocrazie", dell'economia finanziaria e l bieco potere del Capitalismo reale.
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Fammi sapere. mi interessa, noi faccio parte anche di un gruppo che cerchiamo di portare avanti l'idea di un comunità economica del mediterraneo. abbiamo anche un blog .potrebbe essere costruttivo il confrontarci.

venerdì 26 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO

I LETTORI SCRIVONO:



Siamo a un passo dalla rivolta popolare...prima o poi accadrà...dobbiamo metterci in testa che, fino a quando saremo INGABBIATI nell'eurozone..e fino a quando l'America ha sempre quel chiodo fisso di primeggiare su ogni cosa, noi non saremo mai LIBERI!
Le popolazioni povere dell'Africa, dell'Asia...vivono nell'inferno da secoli ormai....
Basta!...adesso..bisogna tornare ad essere UMANI!!

P.S. prevedo conflitti di portata mondiale...
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Hai ragione Sebastiano Giambrone, io sono molto sensibile su questo gravissimo problema che hai posto chi è sazio purtroppo non capisce chi muore di fame cmq sono felice di portare avanti anche questa delicatissima e tristissima discussione.
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Intanto si cambia la costituzione, giusto x aprire , in modo sempre + sfacciato, la strada a quello che hanno deciso, cioe` dobbiamo sottostare...anche con l'uso della forza...
Come difendersi ? L'informazione aiuta a conoscere...A essere + consapevoli...Qui emerge la tristezza, la rabbia, ma + di tutto l'impotenza.
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Sebastiano hai perfettamente ragione ma quello che vediamo e viviamo oggi è il risultato di una strategia che viene da molto lontano. È una strategia che agisce a livello molto profondo, entra nella mente e nell'anima difficile da contrastare.
La soluzione è davanti ai nostri occhi ma purtroppo non siamo in grado di vederla
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A chi troppo ...a chi niente. Non c'è giustizia vera a questo mondo
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Chi va in giro con certe barche, è da ritenere moralmente un cannibale, si o no?
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Purtroppo l'economia sta privilegiando chi ha già molto e sta strangolando chi ha meno ma dato il suo contributo alla società con lavori più modesti e utili al sostentamento di tutti, come la classe operaia, i pochi vivono alle spalle dei tanti che rimangono senza linfa vitale.
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E' doloroso vedere che il lusso è il potere sovrasta la vita di chi non ha nemmeno un pezzo di pane da mangiare,

Ci dovremmo Vergognare!

giovedì 25 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO

MALCONTENTO E SOFFERENZA NELL’ATTIVITA’ ECONOMICA DELLE MASSE PRODUTTRICI E DELLE FAMIGLIE CHE STENTANO AD ARRIVARE ALLA FINE DEL MESE, MENTRE SI ASSISTE AD UNA ECONOMIA LUSSUOSA DA PARTE DI POCHE PERSONE.

  
Il lusso e le rivoluzioni dei popoli vanno di pari passo, i pochi che conducono una vita in vergognosa pompa magna non vogliono rinunciare e continuano a gravare le popolazioni di tributi per spingerle ad una miseria sempre più dilagante con la prospettiva di rivolte  popolari per la conflittualità esasperata dalla diseguaglianza economica.
Il lusso dei pochi è un segno preoccupante perché è l’anticamera di conflitti sociali che possono sfociare in sommosse non più controllabili con la conseguente riduzione della produzione del bene.
Se l’aumento in quantità e qualità della produzione non tiene il passo con un vero miglioramento del livello di vita dei più, allora ecco che il disco rosso si accende e l’allarme sociale scatta inesorabilmente.
Se il consumo si sposta sul lusso e sul conforti di pochi, la produzione ed i produttori azionano l’allarme perché l’impoverimento della generalità delle persone è alle porte.
I ministri sono impegnati a organizzare e partecipare a ricevimenti, ma per il bene comune delle masse ci devono pensare gli altri, non hanno tempo per guardare la miseria che vi è nella maggioranza della popolazione.
Occorre l’inversione del senso di marcia per poter proiettare le generazioni, presenti e future, alla pace sociale ed al bene comune per tutti e non solo per alcuni; tutti siamo chiamati a riflettere e trovare una soluzione prima che non sia troppo tardi.


mercoledì 24 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

 MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

SCIENZA – PROGRESSO – ATTIVITA’ ECONOMICA


Spesso si parla di scienza, progresso ed attività economica come indice del benessere o grado di felicità di un popolo.
La scienza non è una creazione dell’uomo, ma lo stato della conoscenza delle leggi della natura che lavora secondo leggi eterne ed immutabili.
Il comprendere le leggi della natura si traduce in una conoscenza che viene definita scienza per cui ogni può essere definita scientifica quando è conforme alle leggi della natura che sono immutabili nel tempo.
Quando la conoscenza viene usata per fini propri e deviandola dal corso naturale, allora  l’essere umano protende verso la propria autodistruzione.
Il  progresso è tale se la conoscenza e la verità vengono applicate per soddisfare i bisogni degli uomini, in caso contrario dovremmo parlare di regresso e quindi povertà e miseria per quel popolo.
L’attività economica volta a soddisfare i bisogni fondamentali ha bisogno di produrre beni materiali e crescita etico-morale della persona.
Quando si naviga nell’avidità e nella falsità finiamo per sprecare tutto e lentamente portiamo distruzione nelle nostre teste ed il progresso sarà apparente ma non veritiero.

Le considerazioni di cui sopra sono ben tenute presenti nel progetto dell’economia condivisa.

martedì 23 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA
I lettori scrivono:

 Riguardo l'economia mi trovi perfettamente d'accordo, figurati che io considero l'economia del baratto come la più giusta e appagante in tutti i sensi. Riguardo la teologia, io credo che se Dio si è fatto uomo, la risposta deve essere cercata all'interno dell'anima di ciascuno/a di noi e non deve, quindi, essere condizionante del governo della collettività. Reputo, insomma che per il buon governo delle cose terrene la laicità debba essere un fattore importante.
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Bisogna collaborare tutti insieme ad una miglior nazione e tutti devono usufruire degli stessi privilegi questa è uguaglianza.
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Mi permetto di aggiungere qualcosa ad un articolo già ricco di riflessioni.
Il capoverso "indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza: commercianti, operai, professionisti" è secondo me monco della categoria dei politici. Anche la classe politica verrà coinvolta nel crollo, sarà implosione e noi non avremo più nemmeno la forza di raccogliere i cocci.
O ci sono alternative? Secondo me qualcuna c'è. Creare interessi condivisi, autonomamente, senza dipendere dal titolare che ti concede l'onore di avere un posto di lavoro, per giunta sottopagato e sottostimato come potenzialità dei talenti.
Ma questo è solo una mia, umile e speranzosa, modalità di affrontare la crisi.
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E certamente. E' nella natura stessa che lo alimenta, che questo circolo vizioso debba finire. Infatti, continuando così, si farebbe la fine del leggendario Re Mida che alla fine morì di fame e sete.

lunedì 22 luglio 2013

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA
Un lettore scrive (3/3):

Ma il punto qui non è il crollo, che oramai è imminente, bensì cosa ci hanno preparato per dopo.
Questa è una “morte assistita” dell’economia occidentale, ossia voluta e pilotata dai grandi poteri finanziari, i quali evidentemente hanno un’idea bene precisa di ciò che vogliono ottenere.
Come scrivo nel libro La Rinascita Italica lo scopo può essere illustrato in tre tappe:
a) lo sfiancamento delle economie nazionali, adottando misure che portano a una recessione sempre più grave:
b) l’acquisto da parte di privati dei beni patrimoniali appartenenti ai singoli Stati ormai in bancarotta;
c) l’accentramento del potere economico nelle mani di pochi grandi finanzieri/banchieri che agiscono attraverso la BCE e vengono protetti da una polizia privata sovranazionale che è già operativa (Eurogendfor).".
Questo post è firmato da Salvatore Brizzi e, personalmente, ne condivido appieno il contenuto allo stesso modo di altri da lui pubblicati.

Non aggiungo altro se non spronarti a continuare nella tua opera divulgativa ed espressiva e lasciarti un altro link: http://www.uvioo.com/video/?m=luckol&so=yt&v=loilHtHsU7I

domenica 21 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.
MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

Un lettore scrive (2/3):


Lo Stato stringe una mano intorno al collo di ciascuno e si nutre dell’energia che ciascuno produce.
Dice Armando Siri.
Il dipendente è sfruttato ma l’imprenditore lo è ancora di più.
Mentre il dipendente ricava stipendi da fame, dall’altra parte sta diventando sempre più rischioso e poco redditizio fare l’imprenditore; il risultato di questi due fenomeni non può che essere la recessione.
I soldi che non vanno in tasca al dipendente, infatti, non vanno in tasca nemmeno all’imprenditore, e questa è proprio la situazione peggiore, ridicola e tragica allo stesso tempo, in quanto l’imprenditore si ritrova a dover sfruttare il dipendente per riuscire a pagare lo Stato!
Perché i soldi vanno nelle tasche delle banche private a cui dobbiamo restituire il nostro debito pubblico!
Sempre per citare il video di Siri: Più tu coltivi l’aspirazione a fare meglio e a produrre, più io, Stato, mi nutro di questa tua voglia di fare.
Ma ricordiamoci che tanti grandi regimi del passato sono crollati quando a un certo punto lo Stato ha spremuto oltre ogni limite accettabile i suoi cittadini, proprio come sta accadendo adesso, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza: commercianti, operai, professionisti, 

sabato 20 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

Un lettore scrive (1/3):



"In questo nuovo sito, www.vivoinunostatoingiusto.it, compare un video didattico di Armando Siri, molto semplice e chiaro sia nell’illustrare la situazione attuale, sia nel proporre un possibile cambiamento. Nella prima parte del video viene riportato un discorso di Palmiro Togliatti che, citando Virgilio, a un certo punto paragona gli operai alle api: loro producono il miele tutta la vita… ma sono sempre altri che godono di questo operato.
Il discorso di Togliatti è del 1963, ma oggi più che mai gli italiani si stanno rendendo conto di quanto la situazione sia proprio questa: una massa di persone lavora tutta la vita mentre uno Stato vampirico gode dei risultati di questo lavoro. E ciò non ha valore solo per gli operai, come poteva ancora essere ai tempi di Togliatti, in quanto oramai la divisione fra operaio e imprenditore è anacronistica. Viene tenuta in vita solo per fomentare divisione fra i cittadini. Imprenditori e dipendenti sono sulla stessa barca e se non si uniscono e collaborano rischiano di naufragare nelle stesse acque.

venerdì 19 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

Il governo della cosa comune.

L’obiettivo di chi si accinge a governare la nazione deve essere quello di servire il popolo e non di essere serviti, peggio se poi del potere si abusa e si curano i propri interessi a danno delle masse che ogni giorno fanno il loro dovere e fanno fatica ad arrivare alla fine del mese perché il danaro è servito per servire i pochi furbacchioni che spesso sono anche fannulloni.
Al centro della politica devono esserci i bisogni della popolazione di quella nazione e cioè degli italiani che con il loro lavoro producono ricchezza, non per i fannulloni che amano una economia parassitaria perché lo stessi sono dei parassiti e come tutti i parassiti aggrediscono la pianta, la fanno soffrire e lentamente può volgere verso la fine precoce.
Spesso si grida alla crisi, ma si evita di individuare le vere cause che hanno determinato lo stato di povertà e dei miseria delle masse; per ogni tipo di parassita c’è un rimedio, lo sanno bene i contadini ma non i nostri governati.
E’ altamente iniquo che le tasse imposte alle masse vengano usate per la remunerazione spropositata di alcune persone che alle volte sono anche scansa fatica o peggio dei veri e propri ladri che nascondono dietro i cespugli della politica partitica.
Occorre un’amministrazione efficiente, un governo che miri ad individuare le cause che hanno determinato una situazione economica disastrosa per i molti che onestamente lavorano e portano avanti la famiglia con dignità.
L’ECONOMIA CONDIVISA HA COME OBIETTIVO LA PERSONA ED IL BENE COMUNE PER NON SCIVOLARE IN UNA SITUAZIONE ECONOMICA DISASTROSA.


giovedì 18 luglio 2013

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

I lettori scrivono:



Permettimi .... vero quanto dici, ma forse confondiamo un pò le cosel'economia viene determinata dall'agire DEGLI uomini .l'azione (agire) è la determinazione di scelte momentanee, cioè assunte in un determinato momento e condizione, pertanto influiscono fattori esterni al modo di pensare del soggetto che ne condizionano gli eventi.Pertanto, l'azione di oggi può valere solo per oggi, non per ieri e neppure per domani, a meno che non si configurino condizioni simili e fattori uguali.Con ciò voglio dirti che l'economia è un fattore che si discosta dalle singole volontà ma che viene determinato da relazioni esterne al nostro singolo pensare.Molto semplicemente; come vorresti dire tu, un'uomo buono può compiere azioni economicamente cattive per scelte errate che non tengono conto dei fattori esterni.Può bastare anche l'illusione di fare del bene con un'azione economica spostando dei denari a favore di bisognosi senza pensare alla produttività.Prova a pensare se in un villaggio tutta la forza economica venisse versata per aiutare ammalati, senza lasciare fondi per la coltivazione del grano!Può in un primo momento sembrare un'azione giusta e condivisa, ma l'anno successivo quando il grano non ci sarà più per nessuno diverrà un'azione sbagliata per la piccola comunità.Ora io qui ho estremizzato il paragone, ma non molto lontano dalla realtà ----------------------Riguardo l'economia mi trovi perfettamente d'accordo, figurati che io considero l'economia del baratto come la più giusta e appagante in tutti i sensi. Riguardo la teologia, io credo che se Dio si è fatto uomo, la risposta deve essere cercata all'interno dell'anima di ciascuno/a di noi e non deve, quindi, essere condizionante del governo della collettività. Reputo, insomma che per il buon governo delle cose terrene la laicità debba essere un fattore importante.

mercoledì 17 luglio 2013

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA - L'ECONOMIA BIBLICA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

I lettori scrivono:


Mi sembra che parliamo di due cose differenti, che possono avere alcuni punti in comune, ma sono di fatto cose che esulano l'una dall'altra.2000 anni fà già qualcuno scacciò i mercanti dal tempio per far comprendere che sono cose diverse ma che fanno parte dell'essere.Pertanto,una cosa è l'economia una è l'umanità reciproca per maggior chiarezza:-mercato delle cose, mercimonio, economia-luogo umanitario e salvezza dell'anima-----------------Ma .... belle parole .... scusa ma quando parliamo di economia condivisa, di cosa vogliamo parlare ?Se affrontiamo il sistema economico, occorre ritrovare uno slancio per fare in modo di rilanciare l'economia; diversamente parliamo di situazione umanitaria e di reciproco riconoscimento dell'essere --------------Grazie per l'invito Sebastiano, forse imparerò qualcosa sull'economia e la finanza visto che nessuno riesce a spiegarla in modo semplice e se qualche esperto ci prova riesce soltanto a confondermi ancora di più. Complimenti per la bellissima foto. Un saluto

martedì 16 luglio 2013

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA



Il benessere per tutti potrebbe sembrare cosa impossibile se non utopistico e teorico che nulla hanno a che fare con la realtà delle cose, tutto dipende da come viene concepita l’economia; una economia centralizzata in se crea un conflitto che è il frutto della disparità del potere economico dei vari  soggetti.
L’industria ha bisogno delle materie prime per poter produrre i vari oggetti, i poteri forti cercano di appropriarsi con ogni mezzo per imporsi nel contesto di una economia di mercato.
L’accaparramento, spesso, avviene con mezzi violenti e distruttivi, guerre fra i popoli giustificate da motivazioni umanitarie, ma di umanitario non c’è nulla.
Tutte le centralizzazioni sono potenziali focolai di conflitti umani perché determinano una non perequazione economica; i conflitti determinano ricchezza, povertà e miseria.
La ricchezza viene concentrata in un ristretto numero di persone, mentre le masse versano nella povertà e miseria.
La condivisione, e quindi il bene comune, non si può avere se non con una trasformazione del concetto dell’economia.
Il mondo cristiano non può non avere alla base la condivisione per il bene comune altrimenti si è cristiani di facciata e non autentici seguaci di Cristo.

Ci vuole un cambiamento radicale e profondo nel cuore dell’uomo per poter pensare ad un futuro di pace e di benessere per tutti.

lunedì 15 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA.
MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA
Lettrici/lettori scrivono:



Se si analizzano le varie Teologie, quelle vere e non quelle che nascono e muoiono nel giro di pochi anni, ci si rende conto che hanno molto in comune: la ricerca dell'Assoluto innanzitutto, la ricerca di Senso dell'esistenza di cui l'uomo non può fare a meno, la ricerca del Bene comune ad ogni essere vivente... Personalmente non trovo nulla di negativo al che ci siano più Teologie che cercano di raggiungere le risposte profonde che l'uomo si pone e di cui ha bisogno. Il negativo subentra con l'abuso, con la strumentalizzazione delle Teologie per scopi personali e per le ideologie chiuse in se stesse senza la minima apertura all'opinione dell'altro. (Per opinione intendo qualcosa di costruttivo e non critica finalizzata a decostruire tutto). Siamo tutti in cammino per raggiungere quello che di cui l'umanità ha bisogno. Bisogna saper distinguere il Vero dal Falso in tutto ciò che avviene intorno a noi. Certo  che la cosa più facile sarebbe buttare via tutto, e sparlare di tutto, ma rimarrebbero azioni finalizzate a se stesse e di nessuna utilità per l'umanità.

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA
Lettrici/lettori scrivono:


Ciao Sebastiano,
l’argomento trattato nel blog è interessante ma piuttosto complesso e richiederebbe una conoscenza approfondita della tematica e delle situazioni per poterne fare un dibattito serio. In questo caso si può solo parlarne ed esprimere pareri superficiali. 
Ho letto gli interventi. Non ho capito bene che cosa s’intenda per 'Progetti Teologici'. Sono molto d’accordo con chi afferma che non è affatto bello, né cristiano (in questo caso intendo dire secondo l’insegnamento di Gesù e non dichiarare di appartenere alla religione cristiana) criticare tutto l’operato degli altri senza averne una cognizione reale. Sono del parere che quando si fa di tutt’erba un fascio si finisca con il dover buttare via tutto. Se per 'Progetti Teologici' s’intende chi chiede soldi per aiutare gli altri (sacerdoti associazioni ed altro), posso dire che conosco molte persone, compreso sacerdoti, senza l’opera dei quali, MOLTE persone, o categorie, non saprebbero come tirare avanti. Non si può chiedere loro di risolvere da soli le ingiustizie che ci sono nel mondo, impariamo a chiedere agli enti giusti di muoversi e finirla di occuparsi solo di come arrivare al potere e ad avere una quota di ricchezza superiore al resto dell’umanità.

Per quanto riguarda l’indifferenza dell’uomo, posso dire che c’è sempre stata nella vita, il fatto è che se ci si sofferma solo su essa, senza guardare la TANTA solidarietà che avviene intorno a noi in modo silenzioso, discreto per non ledere la dignità di chi la riceve, ci appare predominante, soprattutto se poi si ha sfortuna di sperimentarla sulla propria pelle.

ECONOMIA CONDIVISA - ECONOMIA DOMESTICA - ECONOMIA BIBLICA

I lettori scrivono:


Pienamente d'accordo.
Purtroppo l'assistenza viene spesso confusa con l'assistenzialismo. Chiunque può attraversare un brutto periodo e aver bisogno d'aiuto, ma nessuno dovrebbe approfittarsi di quest'aiuto per i bisognosi per poltrire. A questo punto il modo migliore di aiutare quella persona è smettere di soccorrerlo e farla camminare con le proprie gambe.
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Amen! Bisogna essere d'esempio.
Il presidente deve essere d'esempio per la nazione, guarda Dio che ci dice di essere misericordiosi, Lui è misericordioso, ci dice di essere umili, Lui è umile, ci dice di amare al prossimo, Lui lo Ama lo aiuta li da una casa, dei vestiti eppure una famiglia, Dio ci dice di fare, ma Lui è di esempio.

Assistere una persona vuol dire aiutare una persona, e Dio come sempre è d'esempio ci assiste, quindi tutti avrebbero bisogno di assistenza.

domenica 14 luglio 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

I LETTORI SCRIVONO:

Il problema enorme è che esistono solamente decadenza, egoismo, mediocrità e ladrocinio.
Chi viene eletto per salvaguardare e rappresentare i nostri diritti quando fa bene non fa nulla.
La carità cristiana viene lasciata a se stessa e in momenti difficili come questi riesce a fare ben poco.
Prima di affrontare ciò che dovremmo cambiare, dobbiamo cambiare noi stessi, tutti, partendo dal ridare alle parole il loro vero senso, così che poi le azioni abbiamo a loro volta un significato, partendo da piccole cose volute da molti.
Deve cambiare la feccia che è nel tempio, dobbiamo mandarla via anche se questi novelli mercanti e scriba corrotti sono nell' immaginario collettivo eroi, e questo è triste.
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Amen! Bisogna essere d'esempio.
Il presidente deve essere d'esempio per la nazione, guarda Dio che ci dice di essere misericordiosi, Lui è misericordioso, ci dice di essere umili, Lui è umile, ci dice di amare al prossimo, Lui lo Ama lo aiuta li da una casa, dei vestiti eppure una famiglia, Dio ci dice di fare, ma Lui è di esempio.
Assistere una persona vuol dire aiutare una persona, e Dio come sempre è d'esempio ci assiste, quindi tutti avrebbero bisogno di assistenza.
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Ciao Sebastiano . Buona giornata anche per te . Fare un commento del tuo blog, e per me complicato e delicato . Ma posso dirti che per quel poco che ho letto ( mi impegno di leggerlo tutto ) , molti argomenti li condivido, altri no . Comunque ottimo lavoro . 
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Sarei lieta di poter scrivere qualche commento e sono onorata che tu me lo abbia chiesto ma a parte qualcosa di economia domestica non so nulla di economia.
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Carissima, l'economia domestica è quella che ci interessa. L'economia di mercato, i comuni mortali la subiscono, non ci interessa da vicino perché viene gestita in modo contrario all'economia della condivisione.

Ben vengano i commenti da parte di chi gestisce l'economia domestica. Un caro saluto. Aspetto il tuo commento.

sabato 13 luglio 2013

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

RIFLESSIONE / RISPOSTA: (riferimento altro dialogo)

Condivido la sostanza, ma chi ha posto il problema, non è diverso dagli altri che lui accusa. VUOLE FARE LA SPESA CON. IL PORTAFOGLIO DEGLI ALTRI... COSÌ SONO TUTTI BRAVI...
Quando incontriamo qualcuno che ha bisogno, significa che Dio chiama noi ad aiutarlo. Non passare la palla ad altri. SAMARITANO DOCET...
Ma cosa ne sa lui di quante persone le chiese stanno sostenendo, aiutando...
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Penso che il problema sia più  complesso dell'apparenza.
Credo che sia l'ora di una rivisitazione del modo di pensare assistenziale.
Paolo dice che chi non lavora non mangi; siccome l'uomo ha necessità di mangiare, deve sentire anche la necessità di lavorare, ognuno nel proprio settore.
La domanda è: si vuole continuare col concetto assistenzialista o quello del dovere del lavoro?
Questa è la sfida!
Mi sembra che l'interlocutore, che non conosco, chiedesse lavoro e non danaro.
E' il concetto dell'assistenza che non condivido. Le motivazioni sono moltissime, potrei scrivere un libro.
L'assistenza va bene per chi non è in grado di lavorare per motivi di vecchia o di malattia; tutti gli altri devono lavorare!
L'economia della condivisione ha alla base il dovere del lavoro per l'uomo o donna, la solidarietà dei bisognosi, ma non per i fannulloni.
Cosa si fa perché tutti possano lavorare? Avere o volere danaro senza lavorare non è biblico; in questo caso possiamo parlare di economia parassitaria o predatoria, ma non di economia condivisa e neanche di fraternità.
A te la parola, aspetto con trepidazione un tuo cortese riscontro.
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Amen, Gesù lasciò la regola d'oro, quella che hai citato tu, ama il tuo prossimo come te stesso, pensa se solo si osservasse quest'unico versetto la vita migliorerebbe di molto. Dio ti benedica.
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Il problema enorme è che esistono solamente decadenza, egoismo, mediocrità e ladrocinio.
Chi viene eletto per salvaguardare e rappresentare i nostri diritti quando fa bene non fa nulla.
La carità cristiana viene lasciata a se stessa e in momenti difficili come questi riesce a fare ben poco.
Prima di affrontare ciò che dovremmo cambiare, dobbiamo cambiare noi stessi, tutti, partendo dal ridare alle parole il loro vero senso, così che poi le azioni abbiamo a loro volta un significato, partendo da piccole cose volute da molti.

Deve cambiare la feccia che è nel tempio, dobbiamo mandarla via anche se questi novelli mercanti e scriba corrotti sono nell' immaginario collettivo eroi, e questo è triste.

venerdì 12 luglio 2013

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHIEZZA

Nella bibbia si legge: 2° Pietro 2:17-19.
17 Costoro sono fonti senz'acqua e nuvole sospinte dal vento; a loro è riservata la caligine delle tenebre. 18 Con discorsi pomposi e vuoti adescano, mediante i desideri della carne e le dissolutezze, quelli che si erano appena allontanati da coloro che vivono nell'errore; 19 promettono loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione, perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto.



  
Mahatma Gandhi asserisce: “La civiltà è quella forma di condotta che indica all’uomo il cammino del dovere. Adempimento del dovere e osservanza della moralità sono termini intercambiabili. Osservare la moralità significa ottenere il dominio della nostra mente e delle nostre passioni e quindi un corretto stile di vita”.
Cosa c’entra l’economia con la libertà e la moralità cristiana?
A ben esaminare c’è uno stretto legame tra l’economia condivisa e la moralità cristiana; non ci può essere condivisione se la nostra mente non viene liberata da certi legami che tengono prigionieri gli uomini da certi atteggiamenti immorali.
La libertà non può essere a servizio della corruzione ma al dovere degli uni verso gli altri; la corruzione, le passioni, ecc… sono la dimostrazione dell’immoralità e di uno stile di vita non corretto nei confronti del prossimo.
Non ci può essere condivisione se non c’è nell’uomo il sentimento di non fare al prossimo quello che per lui è un male.
L’adempimento del dovere deve essere alla base della condivisione e del bene comune.
Alcuni chiedono di non fare menzione della bibbia e quindi dei suoi principi morali, ma la condivisione è possibile solo se vengono praticati i principi morali in essa contenuti.
Un cristianesimo che non ha alla base gli insegnamenti di Gesù è vuoto del contenuto e si trasforma in una parvenza religiosa.