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giovedì 14 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.


MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE

Economia condivisa.
Nell’economia condivisa i diritti personali sono sostituiti dai doveri relativi alla regolazione della vita collettiva..
Deve esserci un autocontrollo sulle inclinazioni egoistiche e dirigere, razionalmente, le attività entro canali ben individuati.
La scala dei valori deve servire a misurare il benessere degli altri piuttosto che il proprio piacere.
Il guadagno personale immediato non deve essere il fine desiderato.
Chi condivide l’dea deve essere creativo e cercare di realizzare, in prima persona, esperimenti su piccola scala e verificare che cosa possa essere efficacemente raccomandato ad altri ed  elaborare  un piano di sviluppo per il bene comune.
Tutto deve scaturire volontariamente dalla singola persona e dal gruppo che si viene a formare per affinità culturale, in questo caso i principi del cristianesimo devono fare da linee guida.

S.G.

mercoledì 13 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
UN LETTORE SCRIVE:


Francesco D'Antoni.
Certo, mirare sulla comunità sociale, per il benessere di tutti. Invece il governo fa cosi, stanzia i soldi per i servizi sociali, e li spalma ai comuni ed agli istituti, ed alle persone che hanno veramente bisogno arrivano le briciole.
Che poi la creatura umana si sente più appagata se lavora, e no di vivere di sussidi, potrebbero fare dei registri che a ruota farebbero lavorare a tutti, così, loro si aggiusterebbero un po di cose, manutenzione, pulizie, ecc, oppure fare che le aziende attingessero ai registri di disoccupazione, così a ruota lavoreremmo tutti... Il mondo cristiano deve monitorare questo, anche per il semplice motivo che la bibbia ne parla, San, Paolo ne parla quando insegna come comportarsi a Timoteo, e dice:4Ma se una vedova ha figli o nipoti, imparino essi per primi a fare il loro dovere verso la propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è gradito davanti a Dio.1 Tim 5 -----------------Quindi e gradito a Dio, se c’è nella chiesa dove frequenti dei fratelli disoccupati, e puoi far fare dei lavoretti, fallo, e gradito a Dio. Iddio ci benedica..
----------------
Sebastiano Giambrone.

Il nostro progetto è più ampio e mira a far lavorare tutti secondo le proprie capacità.
San Paolo scrive: chi non lavora non deve neanche mangiare e siccome tutti abbiamo bisogno di mangiare ne consegue che tutti devono lavorare.
Negli Atti degli apostoli si afferma: "fra di loro non vi era alcun bisognoso"
Bisogni di ogni genere.
Siamo convinti che il pianeta terra può dare da vivere a tutti.
Bisogna mettere da parte l'egoismo.
Mi chiedo e chiedo, perché il mondo cristiano è restio a parlare dell'argomento?


martedì 12 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE

Il governo della cosa comune deve mirare al benessere di tutti connazionali.
L’obiettivo della politica, intesa come scienza al servizio delle masse, deve essere quello di diffondere ed applicare il concetto della condivisione delle risorse del territorio.
Valorizzare il talento e la capacità produttiva dell’individuo per la creazione del benessere.
Il compito principale deve essere quello di monitorare i bisogni dei cittadini meno fortunati.
Il mondo cristiano non può ignorare le sofferenze del prossimo, ma evidenziarle e prodigarsi a dare una risposta nel rispetto dei principi biblici.
Se l’individuo cerca di sfruttare una determinata situazione per trarne un proprio vantaggio a discapito dell’altro allora non si può più parlare di cristianesimo ma di altro.
Spesso si predica ma non si pratica, questo è in contrasto con i principi del cristianesimo.

S.G.

sabato 9 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.


MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
UNA LETTRICE SCRIVE:


 Antonella Russo.
Al vedere questa immagine mi commuovo, è come sentire nel cuore il dolore di questi poveri corpi affamati e, persone come me e voi...e una preghiera mi sale dal cuore: Signore apri i nostri occhi e il nostro cuore alle vere necessità della vita e degli altri.
La povertà, la miseria, la fatica e  la solitudine di tanti nostri fratelli più piccoli non ci lascino nell'indifferenza, nell'ignoranza..non dopo aver visto e conosciuto quali drammi gente più sfortunata di noi vive ogni giorno...



giovedì 7 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
UN LETTORE SCRIVE:


Francesco D'Antoni.
Quando Dio si rivelò al suo popolo che stabilì le leggi tramite Mosè, tutto era in funzione della teocrazia, si pagavano le decime, si ci prendeva cura dei bisognosi, le vedove, gli orfani, la comunità era come una famiglia, tutto si svolgeva con il timore di Dio.
Poi il popolo non volle essere più seguito dai sacerdoti, e  da parte degli anziani, ma volle un Re che ministrava le leggi sia civile che penale.
Con l'avvento di Gesù, egli ci spiegò che il denaro non conta come bene assoluto, ma di farsi dei tesori in cielo, quindi spingeva sempre di più a curarsi del prossimo, sia spiritualmente, che materialmente,
Egli però ci spronava ha chiedere al Padre con fede, in Luca troviamo scritto:
 9 Io altresí vi dico: Chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto.
10 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.
11 E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente?
12 Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione?
13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto piú il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»..
Ora però in questi tempi ci troviamo come governanti gente stolta, solo avidi di denaro, che non vede la popolazione che sta soffrendo, nei tempi antichi si ci doveva prendere cura dei vecchi e orfani, ma oggigiorno sono i giovani la fascia più debole, per il motivo che si e creata questa disparità.
I vecchi si son costruito una pensione con il fatto che dopo guerra ci fu la rinascita industriale, il governo incentivava a formare lavoro ,non cera tutta questa tirannia fiscale, si pagava il dazio, e basta, poi cera il reddito a fine anno..
Ora invece hanno tassato il lavoro al 70%, chi è quell'idiota che investirebbe il suo denaro sul lavoro?
Con questo voglio fare appello a chi è in qualche carica di potere di fare qualcosa che possa dar sbocco a questa situazione di stallo che c’è nel mondo del lavoro..
Economia condivisa sarebbe anche discutere su questi argomenti, per poter dare una scossa a questi ultimi pensatori che impongono le proprie idee, che poi come si vede non hanno portato il frutto che dicevano nelle loro teorie, mi riferisco all'Euro, esso di fatto ci dovrebbe unire come stati europei, ma c’è molta disparità, ci sono cittadini europei che anno più diritti, rispetto ad altri.

Che Dio ci aiuti a noi giovani rimasti senza lavoro, e benedica la sua chiesa..

martedì 5 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
ATTIVITA’ ECONOMICA – SVILUPPO – PERSONALITA’

Quando si parla di economia il pensiero va a come fare più soldi per accumulare ricchezza, ma la domanda che si deve porre il cristiano è quale il punto di vista biblico in relazione all’attività economica?
Quale economia deve praticare la comunità cristiana?
L’attività umana volta a soddisfare i bisogni fondamentali ha bisogno non solo di produrre beni materiali, ma anche di portare alla crescita e allo sviluppo della personalità.
La crescita e lo sviluppo deve passare dalla condivisione per rispecchiare in contenuto biblico.
Chi non ha una visione biblica cristiana non può concepire la condivisione delle conoscenze e dei beni materiali.
L’egoismo non consente che il prossimo sia messo in condizione di non subordinazione, solo se si pratica la fraternità vera e non finta ciò sia possibile.

Gli insegnamenti evangelici si fondano sull’amore e non sull’egoismo.

lunedì 4 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.


MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
Un lettore scrive:


Cosimo Fanelli.
Ho visitato il blog. Concetto davvero interessante quello dell'economia condivisa vista dal punto di vista cristiano.
"La condivisione può esistere solo se si lavora in armonia e la ricchezza viene distribuita equamente.".
Come dici nel tuo blog , se si pensa all'economia partendo dal concetto biblico "Ama il prossimo tuo come te stesso", in effetti le implicazioni diventano numerose e  infiniti gli aggiustamenti che dovremmo fare al nostro modo di vedere l'economia.
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Il concetto dell’economia condivisa nasce circa III secoli a.C.
Gli studiosi della Bibbia, di allora, hanno evidenziato che l’economia biblica doveva essere diversa da quella praticata dai non credenti nell’Iddio creatore di tutte le cose e che gli uomini pariteticamente dovevano godere delle risorse della natura.
Detto concetto è stato praticato anche dalle comunità primitive nel periodo d.C., questo lo si può leggere nei primi capitoli degli Atti.
Oggi quella parte della bibbia viene ignorata anche da quelli che si vantano di essere cristiani.
Sembra che “Amare il prossimo come se stessi” non abbia nulla a che fare con la condivisione economica.

S.G.

domenica 3 novembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.


MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
Un lettore scrive:

Armando Pinton.

belle parole, però il tuo progetto caro Sebastiano mi sembra un'utopia, considerato l'egoismo di "CHI HA", e questo concetto lo trovi descritto molto bene nella novella di Giovanni Verga.....
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Caro Armando, penso che non ci sia la necessità di scomodare Giovanni Vega per capire che l’egoismo impera nel cuore dell’uomo e che la causa fondamentale dei conflitti fra gli uomini sia da ricercare proprio nella non condivisione con gli altri del bene comune.
L’uomo non si rende conto che la pace fra i popoli, nella propria famiglia, con se stesso, non si può avere se lascia imperare l’egoismo.
I principi cristiani sono fondati sulla condivisione e non sull’egoismo.
La fraternità gridata dai pseudo teologi si può praticare solo se viene messo da parte l’egoismo.
Se i nostri governanti potessero fare qualche riflessione sull’argomento le cose andrebbero diversamente.
L’utopia può trasformarsi in realtà se pensiamo ad un  cristianesimo autentico praticato e non solo predicato.

S.G.