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domenica 23 giugno 2013

ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE - PRINCIPI BIBLICI

UN LETTORE SCRIVE:


Ho letto un po' il tuo blog, e devo dire che ammiro il fatto che tu parli di Dio è non parli di religione. Credo che sia proprio questa la strada da intraprendere, diffondere la parola, non le religioni.
Per quanto mi riguarda, la mia fede è un po' traballante.
Sono una persona molto razionale, ma mi rendo anche perfettamente conto che, di fronte all'universo sono un misero granello di polvere, insignificante, e quindi, pur essendo abbastanza pragmatico nella vita, so con certezza (scusa il gioco di parole) di non sapere nulla.
Noi ci rendiamo conto di quello che ci circonda tanto quanto un microbo può comprende il mondo dell'essere vivente che lo ospita. 
Quindi sulla fede non mi esprimo, non saprei dirti che credo ciecamente in Dio, ma nemmeno che non ci credo. Però credo una cosa, che gli insegnamenti di Gesù, come di altre grandi figure spirituali come  e altri profeti, siano la via per un mondo migliore.La filosofia che questi profeti diffondevano nel mondo, è sicuramente qualcosa di superiore, di divino. Perché in 2000 anni non siamo riusciti a metterla in pratica, anzi, andiamo addirittura nella direzione opposta.
I presagi dell'apocalisse di Giovanni si stanno avverando.
Il mondo è tornato ad essere una vera e propria Babilonia, e se non si ravvede SUBITO, non servirà l'intervento divino, ci penseranno gli esseri umani a sterminarsi da soli. La parola di Dio è dei vari profeti sicuramente è la strada da seguire, ma noi esseri umani... Siamo troppo egoisti, avidi, crudeli per riuscire a resistere alle tentazioni malvagie.
Come in una crescita spirituale, l'umanità dovrà affrontare le conseguenze dei suoi peccati, e forse dopo, potrà progredire verso la direzione giusta.
Come un bambino che diventa adulto, deve imparare sulla sua pelle le conseguenze del menefreghismo, dell'indifferenza, dell'avidità, della sete di potere.
E in tutto questo ci sono anche le religioni stesse, in primis la Chiesa Cattolica, ma anche le altre non sono da meno.
Per questo credo che il tuo modo di affrontare la cosa sia quello giusto.
Niente religioni, solo dialogo diretto con Dio.
In fondo, nessun profeta a mai detto che per chiamare Dio servisse il telefono, giusto?
Si può parlare con Dio in presa diretta, senza nessun tipo di tramite. 

1 commento:

  1. http://ragionefedebioeticaetica.blogspot.it/2014/03/non-sono-sinonimi.html
    qui ho provato a spiegare l'apparente (perchè di fatto è solo apparente) antagonismo tra ragione e fede. vedo che il post è datato ma spero comunque che l'autore vi faccia capolino, augurandogli ogni bene. Gesù non venne a offrire una religione a nessuno ma l'amicizia con Lui a chiunque Lo accetti come personale Salvatore e decida di seguirLo. Le Sue parole non furono limitata filosofia, andarono ben oltre perchè sono tutt'ora parole di vita eterna. Che l'umanità sia egoista, avida e incline al peccato è vero, ma se si converte a Dio può migliorare (se non vi potesse riuscisse in alcun modo allora il sacrificio di Cristo non avrebbe senso, perchè chiunque può prendere a discolpa la natura umana per peccare ma appunto così non è). e senza la necessità di mediatori umani (invenzione della chiesa cattolica ed è vero che anche altre non sono del tutto migliori poichè purtroppo esistono le chiese apostate, ma ve ne sono ancora che vogliono sservire Dio davvero. Lascio ora il link della chiesa che frequento, con il nome del pastore che ha la pagina facebook per poterlo contattare per fargli domande: Guillermo Lovotrico, chiesa La Porta Aperta (www.laportaaperta.it ), il Signore ti benedica

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