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giovedì 13 giugno 2013

ECONOMIA CONDIVISA




Giorgio Massidda scrive:
Mi rifaccio a due antichi proverbi: "Fratelli coltelli" - "Homo hominae lupus".
Partendo da questi due antichi concetti che riflettono l'indomabile istinto umano capiamo perché c'è chi vive a spese degli altri sfruttandoli, sempre inappagato di quanto raggiunto, quasi pensasse di potersi portare qualche cosa appresso al momento della morte.
Levato questo strato si trova subito sotto uno strato completamente diverso: quello dei non pensanti che si mettono in coda in attesa della partita di calcio successiva; il terzo strato sono le generazioni perdute, ossia coloro che hanno inquinato il proprio corpo con droghe e che sono vittime delle loro stesse illusioni di fuga da sè; il quarto strato è composto da pensanti che si compone di non credenti, agnostici e credenti.
Come abbiamo avuto modo di vedere i credenti sono una quantità marginale ma fondamentale. Perchè fondamentali? Perchè sono quelli che si fanno guidare da un faro che è come quello che guidò i Re Magi (questo vale per tute le religioni al mondo, non per i soli cristiani).
Quali doni portano? O fondamentalismo (e non sono pochi), o ricerca vera di qualcosa di Supremo che è in noi e nel quale siamo immersi. Questo Supremo si esprime nell'universo come AMORE. Se ci si allinea e ci si lascia guidare da questa forza si evolve ad un livello diverso che include la solidarietà.

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