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CHE RAPPORTO STANNO L’ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE CON L’ECONOMIA DI SERVIZIO?
Kumarappa fa delle ricerche nell’ambito dei villaggi e scrive:
(1) L’economia di servizio è la forma più elevata di economia in natura, molto evidente nel rapporto fra i cuccioli e i loro genitori. La madre va a trovare il cibo ai figli e li difende, come può, dai nemici esterni a rischio della vita. A causa del suo amore materno, agisce disinteressatamente. In questo atteggiamento si prefigura l’economia nonviolenta dove prevale l’altruismo sull’egoismo personale.
(2)
Esempio tipico: un attivista
sociale. Egli è motivato dal bene degli altri anche a discapito del proprio
interesse. Il senso del dovere prevale sul diritto proprio che non viene
invocato.
(3)
Tutto si basa sull’amore e dal
desiderio di servire senza ricompensa. Questo
proietta il contesto alla non violenza e alla pace; ecco che siamo in un contesto
economico permanente (bassa conflittualità ed equità economica).
Da queste considerazioni emerge che l’economia egoistica
è fonte di conflittualità e proietta la collettività nella sperequazione ed instabilità economica.
IL PROGETTO DELL’ECONOMIA CONDIVISA MIRA A DARE
STABILITA’ AL BENESSERE ECONOMICO.
QUESTO E’ POSSIBILE SE SI CREANO ATTIVITA’ PRODUTTIVE
ADEGUATE CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI GLI INTERESSATI.
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