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sabato 22 giugno 2013

ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE SECONDO I PRINCIPI BIBLICI

Parabola dei lavoratori delle diverse ore.



Matteo 20:1-16.
1 Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.
 2 Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna.
3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati,
4 e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”.
5 Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto.
6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”.
7 Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i
lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”.
9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
10 Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro.
11 Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone
12 dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati
come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro?
14 Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te:
15 non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
16 Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Questa parabola può avere, come tutte le parabole, più sfaccettature nella sua interpretazione.
Un lettore ha osservato che l’unica interpretazione è quella spirituale e trascura che trattasi di una similitudine; Gesù si esprimeva spesso in parabole per farsi capire anche dai non dotti del tempo, era un linguaggio alla portata di tutti gli ascoltanti.
La similitudine non è identicità, una cosa può essere simile ma non autentica.
Una firma su un documento può essere simile ma non autentica e questo può generare delle confusioni.
Il lettore dovrebbe riflettere su questa diversificazione altrimenti si possono dare letture diverse alle cose.
In questo racconto emergono delle figure molto importanti: il padrone, l’operaio, la paga.
L’oggetto del contendere è paga come metro di valutazione delle prestazioni che secondo un concetto comune a tutti deve essere proporzionale alle ore di lavoro.
La contestazione sorge quando ci si accorge che l’equazione paga/ore di lavoro è diversa fra gli operai.
Una lettura superficiale porta alla determinazione che si è in presenza di un comportamento iniquo da parte del padrone.
Questo potrebbe scandalizzare il lettore poco attento ad una lettura più profonda del contenuto che non è basato sulla prestazione in se per se ma al soddisfacimento dei bisogni della persona; l’individuo non è una macchina che consuma se lavora, le unità energetiche necessarie all’uomo per vivere sono indipendenti dal lavoro (anche se quando si  lavora occorrono maggiori unità energetiche), i bisogni essenziali non sono proporzionali al numero delle ore lavorative.
Il senso della fratellanza interviene per sopperire i bisogni e dare la giusta dignità e valore alla vita di ciascuno.
E’ da sottolineare l’affermazione: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”.
Non siamo in presenza di una economia parassitaria o predatoria, ma di una economia di servizio che proietta l’uomo alla condivisione dove vige l’equità per soddisfare i bisogni di tutti; questa è fratellanza secondi gli insegnamenti di Gesù.

L’ECONOMIA CONDIVISA E’ SINONIMO DI FRATELLANZA SECONDO I PRINCIPI BIBLICI.

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