MISERIA
- POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA –
RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA
CONDIVISA
MODI DIVERSI DI CONCEPIRE L’ECONOMIA DI
CONDIVISIONE.
Lettrici/lettori scrivono:
RIFLESSIONE / RISPOSTA:
(riferimento altro dialogo)
Condivido la sostanza,
ma chi ha posto il problema, non è diverso dagli altri che lui accusa.
VUOLE FARE LA SPESA CON
IL PORTAFOGLIO DEGLI ALTRI... COSÌ SONO TUTTI BRAVI...
Quando incontriamo
qualcuno che ha bisogno, significa che Dio chiama noi ad aiutarlo.
Non passare la palla ad
altri.
SAMARITANO DOCET...
Ma cosa ne sa lui di
quante persone le chiese stanno sostenendo, aiutando...
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Penso che il problema
sia più complesso dell'apparenza.
Credo che sia l'ora di
una rivisitazione del modo di pensare assistenziale.
Paolo dice che chi non
lavora non mangi; siccome l'uomo ha necessità di mangiare, deve sentire anche
la necessità di lavorare, ognuno nel proprio settore.
La domanda è: si vuole
continuare col concetto assistenzialista o quello del dovere del lavoro?
Questa è la sfida!
Mi sembra che
l'interlocutore, che non conosco, chiedesse lavoro e non danaro.
E' il concetto
dell'assistenza che non condivido.
Le motivazioni sono
moltissime, potrei scrivere un libro.
L'assistenza va bene
per chi non è in grado di lavorare per motivi di vecchia o di malattia; tutti
gli altri devono lavorare!
L'economia della
condivisione ha alla base il dovere del lavoro per l'uomo o donna, la
solidarietà dei bisognosi, ma non per i fannulloni.
Cosa si fa perché tutti
possano lavorare?
Avere o volere danaro
senza lavorare non è biblico; in questo caso possiamo parlare di economia
parassitaria o predatoria, ma non di economia condivisa e neanche di
fraternità.
A te la parola, aspetto
con trepidazione un tuo cortese riscontro.
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Amen, Gesù lasciò la
regola d'oro, quella che hai citato tu, ama il tuo prossimo come te stesso,
pensa se solo si osservasse quest'unico versetto la vita migliorerebbe di
molto.
Dio ti benedica.
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