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venerdì 7 febbraio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
REDDITO DELLE PERSONE
IN ECONOMIA, SPESSO SI PARLA DI REDDITO NAZIONALE, REDDITO MEDIO, E NON DEL REDDITO EFFETTIVO DELLE PERSONE.


Il termine più usato è il reddito medio, questo termine non fotografa la reale distribuzione del reddito ma una media; una persona mangia tutti i giorni gelato e ne consuma 20 Kg., un’altra non mangia alcun gelato, in questo caso la media è 10 Kg./persona anno.
Quindi tutti consumano 10 kg. di gelato all’anno.
La persona che ne consuma 20 kg. viene agevolata perché non viene messa in evidenza la sua golosità, mentre chi non ne mangia affatto gli viene attribuito un consumo di 10 Kg. /anno.
Se fra queste persone qualcuna non si può permettere di comprare il gelato per mancanza di soldi viene ulteriormente penalizzata dalla media in quanto il suo stato di disaggio viene occultato.
Sarebbe meglio pensare di analizzare il reddito pro capite locale e suddividerlo per fasce sociali.
Così potrebbe venir fuori il divario fra veri ricchi e veri poveri, in tal modo si potrebbe aver l’indice della miseria di alcune fasce sociali.
Più è grande il divario fra le due fasce estreme più grande è il potenziale malcontento e quindi anche il potenziale conflitto locale e nazionale.
Il reddito basso non è frutto ideologico o morale, ma potere d’acquisto e quindi capacità del tenore di vita.
NEL PROGETTO DELL’ECONOMIA DI CONDIVISIONE SI MIRA A RIDURRE A MINIMO IL DIVARIO DEL POSSESSO DELLA RICCHEZZA FRA LE VARIE FASCE SOCIALE PER POTER CONCRETIZZARE LA FRATERNITA’ BIBLICA.


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