Barra di navigazione

mercoledì 15 gennaio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
RILFESSIONE SULLA CONDIVISIONE:

 Il cristianesimo deve essere basato sull'amore.
Incominciamo da noi.
Lasciamo stare la politica partitica.
Loro mirano al potere per i propri interessi.
Non perché hanno amore per il prossimo.
Si deve pensare a far sorgere unità produttive dove vige l'amore e non l'egoismo.
L'amore per il prossimo lo dobbiamo espletare anche nel mondo del lavoro.
Non vogliamo avere a che fare con i furbi ed i fannulloni.
Negli Atti degli Apostoli è riportata la fine che fecero i furbi, Anania e Saffira.
Dobbiamo scongiurare le truffe che non sono ammesse nel concetto della condivisione.
Truffe = furbi.
Dove c'è l'amore non c'è la truffa.
Ognuno deve lavorare onestamente e portare a casa il giusto.
Nessuno deve essere superiore all'altro.
I furbi commercianti devono cambiare mestiere, la filiera deve essere produttore consumatore.
L'agricoltore ed il commerciante finale devono sedersi attorno allo stesso tavolo.
Dobbiamo cercare di ridurre al massimo lo scompenso tra produttore e consumatore.
Lo stipendio del commerciante deve essere uguale a quello dell'agricoltore.
Se siamo uniti nell'amore, le cose cambieranno.
Dobbiamo pregare affinché Dio si serva di governanti timorati dalla sua parola.
IL prodotto viene venduto direttamente al consumatore, si tolgono le spese ed il resto rimane tra l'agricoltore ed il rivenditore, tutto alla luce del sole.
Non ci saranno due contabilità, ma una sola.
Le spese ed i ricavi vengono ripartiti ugualmente fra produttore e commerciante.
Diviene una stessa famiglia, uno figlio fa l'agricoltore e l'altro il commerciante, l'ingegnere, ecc..
Se le cose vanno bene, vanno bene per tutti.
Nella chiesa primitiva tutti lavoravano, ognuno col proprio talento.
Esempio: I coltivatori aprono un punto vendita a Milano, il prodotto parte dal luogo della produzione e si porta a Milano.
Il ricavato e le spese si mettono sullo stesso tavolo.
Chi coltiva e chi vende deve fare parte, economicamente, della stessa famiglia.
Se questo non avviene, allora siamo in presenza di truffatori o furbi, è inutile parlare di condivisione.
Se in venditore fa il furbo, lo si fa cambiare mestiere, come Anania e Saffira.
La mafia deve cambiare strada.
Con la condivisione si viene a formare una famiglia azienda.
Altrimenti che fratelli siamo?
Di nome non di fatto.

Ad esempio: 10 fratelli, per esempio, si mettono assieme e formano un’azienda e fra questa azienda c'è anche la persona che si occupa della vendita al dettaglio del prodotto.

1 commento:

  1. L'economia dei primi cristiani assomigliava un po' stranamente all'economia comunistica o, se si vuole, un po' a quella dei Kibbutz. La proprietà personale sembra non fosse ammessa stando a quanto si potrebbe dedurre dall'episodio dei due coniugi sleali. C'è qualche studio edito in proposito? E gli Amministratori come agivano? Erano "episcopi" ?
    San Lorenzo era un Amministratore e subì il martirio: perché?

    RispondiElimina

Più che opinioni stupide ci sono stupidi che hanno opinioni.Non è il tuo caso quindi fammela conoscere.