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lunedì 30 dicembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PARLIAMO DI ECONOMIA CONDIVISA.
  

MODO DIVERSO DI CONCEPIRE L’ECONOMIA

Cosa è e quali sono i principi ispiratori.
L’economia condivisa è una economia partecipativa a tutti i
livelli della filiera del settore.
I principi ispiratori li troviamo, per il mondo cristiano
autentico, nel Nuovo Testamento.
L’uomo egoista non può che praticare una economia basata
sull’egoismo e questo è in contrasto con gli insegnamenti cristiani.

Dalla cultura basata sull’egoismo estremo scaturiscono
fattori che portano alla conflittualità tra gli uomini; le guerre, le battaglie, gli scontri nelle piazze, ecc… sono frutto del modo di concepire l’economia praticata  tutti i giorni.

Al contrario, nell’economia condivisa si sostituisce l’egoismo
con la cordialità e la fratellanza, ecco che siamo nel mondo cristiano autentico.
Quando parliamo di condivisione viene in mente il bene
comune nella sua generalità.
Esempi di beni comuni sono l’aria, l’acqua, ecc…

Può divenire bene comune anche il lavoro e la relativa
produzione della filiera se si pratica la condivisione.
Un passaggio molto importante che leggiamo nel N.T. è: “fra
di loro non vi era alcun bisognoso”.

Questa affermazione ci porta a considerare che praticavano
una totale e perfetta condivisione, tutti erano sullo stesso piano; oggi il povero diviene sempre più povero ed il ricco sempre più ricco e la conflittualità aumenta. 

In presenza di una conflittualità non si può parlare di
fratellanza che è la base di partenza del cristianesimo.
Quando parliamo di economia condivisa pensiamo al lavoro ed il frutto dello stesso come bene comune per gli operatori di quel settore o azienda.
Come attuare i principi di cui sopra?

Abbiamo in programma il 2° convegno nazionale ove ognuno può contribuire con le proprie idee, elaborare documenti per un confronto cordiale e fraterno.

                 
                                       
 Sebastiano Giambrone.


3 commenti:

  1. La politica, cisì com'è concepita oggi, è solo egoismo e non bene comune... concordo con te il tuo pensiero, Sebastiano, così come quello di Luisa Lauretta. Penso che se si tornasse ad amare il prossimo nel modo in cui ci ha insegnato Gesù, sarebbe tutto più semplice, si vivrebbe in un mondo migliore ! ma purtroppo tutto ciò non sarà mai possibile, se non si cambia la mente dei politici, proma di tutto, poi quella di tutte le persone ... Utopia ? !!!!

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  2. Sono contento di questa bella opportunità..
    Grazie e buon proseguimento.
    Giovanni Romana da Dogliani (provincia di Cuneo)

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  3. Guardandoti dentro puoi scoprire la gioia, ma è soltanto aiutando il prossimo che conoscerai la vera felicità

    Bellissima questa frase di Sergio Bambarén. Nella Bibbia ve n'è una molto simile:" C'è più gioia nel dare che nel ricevere." Sono passate queste feste, sicuramente in famiglia si sono scambiati regali, di tutto, di più, a volte cose, anche, inutili, a volte cose, anche, troppo costose, magari viaggi in posti esotici. Di tutto questo cosa resterà nel nostro cuore? Cosa abbiamo insegnato ai nostri figli? Abbiamo messo in pratica l'insegnamento del Maestro?

    Credo che sia molto più importante che ci alleniamo nel dare agli altri e nel fare ciò che vorremmo che gli altri facciano a noi. Quando iniziamo a preoccuparci del nostro prossimo più che di essere compresi, di accettare più che essere accettati, accogliere più che essere accolti, stimare più che essere stimati, sostenere più che essere sostenuti, portare tutto il nostro contributo per migliorare ogni situazione più che passare il nostro tempo ad arrabbiarci, a non portare frutto, ci farà sicuramente sentire meglio ed operativi nel campo dell'assistenza. Essere attenti ai grandi problemi di chi ci passa accanto più che lasciarci completamente assorbire dalle nostre piccole difficoltà… allora, e solo allora, riusciamo finalmente ad assaporare quella profonda gioia e pienezza che il nostro cuore cerca e scopriamo finalmente che c’è molta più gioia nel dare che nel ricevere, nel rendere felici gli altri più che nel cercare spasmodicamente la nostra felicità. Invece cosa facciamo? Regolarmente andiamo in chiesa, facciamo i nostri rituali e poi ...tutto a posto, la nostra coscienza è messa a tacere.
    Ma come puoi dire di amare Dio senza amare chi soffre, chi è nell'indigenza? Amare Dio con tutto il cuore significa essere vuoto di te stesso e dimostrarGli che ami chi è a sua immagine e somiglianza.
    Per amare Dio con tutte le forze devi amare i fratelli perché se non ami i fratelli non ami Dio. Devi amarli come te stesso: così raccomanda il massimo comando della carità.Visitare gli ammalati, confortare gli anziani, specie quelli soli ed abbandonati, ed aiutarli nelle loro necessità è un’opera di misericordia; provvedere a chi non ha cibo, lavoro, vestiti, casa.Sta scritto infatti: nella Bibbia:"Vi do un Comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come Io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13,34). Quell "AMARSI" è inteso come prendersi cura gli uni degli altri. È amando Lui che si impara ad amare il prossimo. Sta scritto che alla fine della nostra vita saremo giudicati sulla carità: "Ho avuto fame e Mi avete dato da mangiare, ero nudo e mi avete vestito..."(Mt 25,35).
    Guardati e vedi chi attorno a te ha bisogno dei tuoi consigli, della tua carità, di una parola di conforto, di luce, di incoraggiamento, di un pezzo di pane, di un abito, di una raccomandazione per trovare un posto di lavoro, di un aiuto per pagare un debito, per riunire una famiglia divisa, per far da padre a un orfano che piange, ecc.

    Moltissime possono essere le opere di carità,che puoi attuare. Vivi con Cristo ed opera con Lui. Se avrai fede opererai anche la carità per compiacere a Dio e far fruttare l'amore che è quello che dobbiamo trafficare più di ogni altra cosa... e si sa..l'amore porta amore. DTBG

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