Barra di navigazione

martedì 24 dicembre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
UNA LETTRICE SCRIVE:

Gesù, essendo re, è nato come un semplice uomo della terra, anzi dimostrò con la sua vita che la ricchezza non faceva parte del suo insegnamento.
Già nel vecchio testamento essendoci tanti poveri, Dio diede dei precetti molto chiari su come si dovevano sostenere i deboli, i poveri e gli stranieri.
Quando Gesù disse al giovane ricco di vendere tutto e di seguirlo, il giovane si rattristò perché il denaro per lui era troppo prezioso. Gesù mise in guardia i suoi discepoli dalla cupidigia, dall'avarizia, dall'egoismo, Giuda ne fu lusingato.
Essere ricchi non è sbagliato, ma a Dio importa come amministriamo i beni che Lui ci ha dato.
Il cristiano, attraverso i consigli biblici, vedi Proverbi, Ecclesiaste e Nuovo testamento,  imparerà il giusto comportamento da tenere verso le ricchezze, accettando il concetto biblico secondo il quale i credenti sono "amministratori" dei beni che Dio provvede, perché “All'Eterno appartiene la terra e tutto ciò ch'è in essa ...” (Salmo 24:1).
In base a questo principio, il denaro o i beni che Dio affida all'amministrazione dell'uomo non debbono essere egoisticamente accumulati o sperperati, ma gestiti per conto di Colui che è il Signore, messi in opere buone di sostegno per i più poveri.
Paolo mette in guardia Timoteo: “Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione.
Poiché l'amore per il danaro é radice di ogni sorta di mali; A quelli che son ricchi in questo mondo ordina che non siano d'animo altero, che non ripongano la loro speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma in Dio, il quale ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne godiamo; che faccia­no del bene, che siano ricchi in buone opere, pronti a dare, a far parte dei loro averi” (I Timoteo 6:9,10, 17).
Noi credenti, così, come Paolo possiamo dichiarare: “... ho imparato ad esser contento nello stato in cui mi trovo.
Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad aver fame; ad esser nell'abbondanza e ad esser nella penuria.
Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” (Filippesi 4:11-13).
Come amministratori dei beni di Dio avremo  il completo controllo del denaro e delle proprietà che sono state a noi affidate, ma dobbiamo  renderne conto al Signore.

Questa attitudine richiede una buona ed onesta gestione, da curare con profonda riconoscenza a Dio, il Quale ci onora della Sua fiducia, sapendo che “... dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, ...” (II Corinzi 5:10) e “... quel che si richiede dagli amministratori, è che ciascuno sia trovato fedele” (I Corinzi 4:2).

Nessun commento:

Posta un commento

Più che opinioni stupide ci sono stupidi che hanno opinioni.Non è il tuo caso quindi fammela conoscere.