MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO
Un lettore scrive:
SE TU CREDI IN DIO , AMI , E CONDIVIDI.
Economia di comunione!
Sembrerebbe una utopia, ma
al tempo degli atti degli apostoli era ciò che avveniva.
E dovrebbe avvenire anche
oggi tra i cristiani dell'epoca moderna, lacerata dal consumismo e dalla
disperata ed ossessiva ricerca del piacere.
Per non parlare poi delle
malattie del benessere.
Noi cristiani dovremmo
essere dei facitori di ciò che dice la Bibbia: aiutarci gli uni con gli altri
ed essere quindi membra di quell'unico corpo che è di Cristo, la Sua chiesa.
Se un solo membro soffre,
soffrirà tutto il corpo.
Se soffre una mano o un
occhio ne risentirà tutto il corpo, lo stesso quindi vale per la chiesa, paragonata
dall'Apostolo Paolo al corpo umano.
E' indispensabile ritrovare
quella vera unità e pari consentimento che ci consentirà di attuare questo
progetto di condivisione nell'amore che ci unisce in Cristo Gesù.
Vieni Spirito Santo, soffia
su noi, riporta questa unità per esprimerla in questo progetto di
condivisione!!!
Dr. Arch. Mario Arcella
complimenti per il post
RispondiEliminaNel 1528 un gruppo di circa 200 anabattisti fu costretto a lasciare la città morava di Nikolsburg (oggi Mikulov) alla ricerca di un luogo ospitale che li accogliesse. Nonostante avessero venduto tutto ciò che era possibile, non disponevano di molti mezzi. Tra di loro c’erano anche delle vedove e molti orfani. Quando fecero la prima sosta in un villaggio abbandonato, narra la Grande Cronaca Hutterita, “…questi uomini stesero un mantello dinnanzi a tutto il popolo ed ognuno vi mise sopra i suoi possessi, volenterosamente e senza costrizione, ed essi fecero questo per il sostegno dei bisognosi secondo gli insegnamenti dei profeti e degli apostoli ”. Quest’atto confermò la loro decisione di stare insieme e di assumersi la responsabilità dell’intero gruppo, mettendo in comune tutto quello che possedevano secondo l’esempio di Atti 2:44.
RispondiEliminaNonostante le persecuzioni, dopo 500 anni gli anabattisti hutteriti ancora oggi testimoniano l'amore cristiano, nella solidarietà della vita comune, rifiutando ogni violenza sino alla non resistenza, nelle loro centinaia di Fattorie Fraterne.