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giovedì 8 agosto 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA – L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO
L’ECONOMIA NONVIOLENTA E LA PACE DEI POPOLI
LIBERTA’ POLITICA – AUTONOMIA ECONOMICA ED ENERGETICA – VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE TERRITORIALI, MATERIE PRIME E TECNOLOGIE PER LA LORO TRASFORMAZIONE.
Spesso si parla di libertà ed il pensiero va alle libertà politiche, religiose, ma non si riflette che la vera libertà si ha quando non c’è la dipendenza dalle altrui risorse, siano esse economiche o di altro genere.
Il non poter contare sulle proprie risorse significa far dipendere dagli altri il proprio destino e quindi si è in presenza di una schiavitù latente e generalizzata.
Occorre una vera partecipazione alla vita collettiva in tutte le sue forme, delegare gli altri significa affidarsi alle altrui scelte che possono avere risvolti egoistici e personali e che potrebbero disattendere le aspettative del delegante.
Il progetto della economia condivisa mira a non delegare gli altri nelle scelte economiche e valorizzare le risorse territoriali sia come materie prime che umane; tutto ciò è possibile se si antepone l’interesse collettivo a quello personale.

Solo la condivisione concepita nel rispetto dei principi cristiani può dare una risposta alle varie attese dell’uomo.

1 commento:

  1. Personalmente mi secca molestare gli altri nei propri convincimenti in quanto ritengo che ciascuno abbia la propria strada da fare e la debba fare in pace.

    Nonostante quanto sopra voglio superare questa sensazione per dire che condivido quanto affermato mentre non ne condivido sia l'imput sia le conseguenze.

    Gira gira facciamo dipendere la libertà dal denaro che, pur se definito "sterco del diavolo", deve solo essere un mezzo volto a faciitare degli scambi. Il peggio e che da questo siamo arrivati a far dipendere la libertà.

    Per uscire da questo contrasto proviamo a ridefinire i concetti:

    COS'E' LA LIBERTA' E DOVE LA SI TROVA

    A mio modo di vedere si può essere liberi anche se reclusi e dipendenti fisicamente e totalmente dagli altri; conseguenza: la libertà non è uno stato fisico bensì mentale e spirituale.
    Se così è dove risiede e da cosa ci viene la libertà ?
    Questa domanda ci riporta alle eterne domande: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo? perchè siamo qui?

    CHI SIAMO?

    Dipende se vogliamo analizzare la domanda da un punto di vista monistico o dualistico.

    Dal punto di vista dualistico non possiamo se non analizzarlo come tutte le cose visibili: bello/brutto; bianco/nero; buono/cattivo e così via. In questo caso sono d'accordo con la premessa della discussione.

    Dal punto di vista monistico non lo posso assolutamente condividere per le seguenti ragioni.

    Se tutto è UNO senza secondo, come implicitamente viene postulato dalla nostra religione, non esistono fatti secondi o accessori, per cui la libertà è in noi stessi in quanto noi siamo LUI e non ci possono essere nè secondi nè eccezioni diversamente torneremmo al dualismo.
    Se noi siamo LUI non esiste il bene e il male, la libertà e la mancanza di libertà, la miseria e la ricchezza. Vorrei far notare che questo è esattamente quanto disse Cristo circa la Casa del Padre.

    Cos'è quindi la libertà? In cosa consiste?

    Io direi che la vera libertà è quella di cercare con tutto sè stesso (mente e corpo), assiduamente, il perchè dell'essere qui.

    Siamo qui per CAPIRE CHI SIAMO.
    Abbiamo già detto che siamo LUI infatti, se agiamo secondo quanto ci ha insegnato Cristo, arriviamo a LUI come predetto.
    Per cui, se continuiamo a ragionae secondo i principi di un "monismo qualificato" le altre domande hanno delle risposte immediate:
    Veniamo da LUI e andiamo verso di LUI dato che LUI è onnipervadente in quento energia Una di cui LUI E' il substrato. Conseguentemente il dualismo è causato dall'energia differenziata che viene percepita dai nostri sensi.

    Cosa c'entra tutto questo discorso con quanto affermato dal discorso proposto nel blog? La risposta è implicita in quento fin qui affermato: modifichiamo, non solo a parole, tutti gli squilibri cui abbiamo dato luogo dando noi stessi come pegno per questa scommesa di azione, sporcandoci le mani, rovinandoci i vestiti, sentendo mal di schiena alla fine della giornata, e non dicendo: armiamoci e partite!!!


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