MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
L’ECONOMIA COME STRUMENTO DI CONDIVISIONE
Ci si chiede: come può l’economia essere strumento di condivisione?
Segue
quanto scrive Joseph C. Kumarappa nel suo libro intitolato “Economia di
condivisione – Come uscire dalla crisi mondiale”: Siamo avvolti nell’insicurezza personale,
politica, economica, sociale. I trattati di pace e gli appelli hanno avuto
scarsi effetti quanto alla costruzione di una pace durevole. I semi della
guerra e la tensione internazionale sono radicati in gran parte nel campo
dell’economia. Se vogliamo affrontare sul serio la guerra dobbiamo studiare
l’attuale sistema di produzione, distribuzione e consumo. La guerra è il
risultato finale di conflitti che nascono dalla vita quotidiana di ciascuno di
noi e di tutti noi.
Kumarappa era
figlio di indiani cristiani, leggeva la bibbia e voleva vivere la vita secondo il contenuto
delle Sacre Scritture, in particolare meditava quanto veniva riportato nei
Vangeli.
SIAMO CONVINTI CHE
L’ECONOMIA CONDIVISA PUO’ DARE UNA RISPOSTA AI TANTI INTERROGATIVI CHE OGGI
PONE LA CRISI MONDIALE.
Santo Padre, Lei ha indicato nella globalizzazione, soprattutto finanziaria,
RispondiEliminaalcuni dei mali che aggrediscono
l’umanità. Ma la globalizzazione ha strappato dall’indigenza
milioni di persone. Ha dato speranza, un sentimento raro da non
confondere con l’ottimismo.
R:
«È vero, la globalizzazione ha salvato dalla povertà molte persone,
ma ne ha condannate tante altre a morire di fame, perché con questo
sistema economico diventa selettiva.
La globalizzazione a cui pensa la Chiesa assomiglia non a una sfera,
nella quale ogni punto è equidistante dal centro e in cui
quindi si perde la peculiarità dei popoli, ma a un poliedro,
con le sue diverse facce, per cui ogni popolo conserva la propria cultura,
lingua, religione, identità.
L’attuale globalizzazione “sferica” economica , e soprattutto finanziaria,
produce un pensiero unico, un pensiero debole.
Al centro non vi è più la persona umana, solo il denaro».
Lei dice «i poveri ci evangelizzano». L’attenzione alla povertà,
la più forte impronta del suo messaggio pastorale, è scambiata
da alcuni osservatori come una professione di pauperismo.
Il Vangelo non condanna il benessere. E Zaccheo era ricco e caritatevole.
«Il Vangelo condanna il culto del benessere.
Il pauperismo è una delle interpretazioni critiche.
Nel Medioevo c’erano molte correnti pauperistiche.
San Francesco ha avuto la genialità di collocare il tema della povertà
nel cammino evangelico.
Gesù dice che non si possono servire due signori, Dio e la Ricchezza.
E quando veniamo giudicati nel giudizio finale (Matteo, 25)
conta la nostra vicinanza con la povertà.
La povertà allontana dall’idolatria, apre le porte alla Provvidenza.
Zaccheo devolve metà della sua ricchezza ai poveri.
E a chi tiene i granai pieni del proprio egoismo il Signore,
alla fine, presenta il conto.
Quello che penso della povertà l’ho espresso bene nella Evangelii
Gaudium».
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Intervista a Papa Francesco. Oggi candidato Premio Nobel per la Pace.
di Ferruccio De Bortoli - Il Corriere della Sera
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