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mercoledì 5 marzo 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA  RICCHEZZA  LUSSO
ECONOMIA  TEOLOGIA  RELIGIONE  FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
L’ECONOMIA COME STRUMENTO DI CONDIVISIONE
Ci si chiede: come può leconomia essere strumento di condivisione?


Segue quanto scrive Joseph C. Kumarappa nel suo libro intitolato “Economia di condivisione – Come uscire dalla crisi mondiale”: Siamo avvolti nell’insicurezza personale, politica, economica, sociale. I trattati di pace e gli appelli hanno avuto scarsi effetti quanto alla costruzione di una pace durevole. I semi della guerra e la tensione internazionale sono radicati in gran parte nel campo dell’economia. Se vogliamo affrontare sul serio la guerra dobbiamo studiare l’attuale sistema di produzione, distribuzione e consumo. La guerra è il risultato finale di conflitti che nascono dalla vita quotidiana di ciascuno di noi e di tutti noi.
Kumarappa era figlio di indiani cristiani, leggeva la bibbia e voleva vivere la vita secondo il contenuto delle Sacre Scritture, in particolare meditava quanto veniva riportato nei Vangeli.

SIAMO CONVINTI CHE L’ECONOMIA CONDIVISA PUO’ DARE UNA RISPOSTA AI TANTI INTERROGATIVI CHE OGGI PONE LA CRISI MONDIALE.

1 commento:

  1. Santo Padre, Lei ha indicato nella globalizzazione, soprattutto finanziaria,
    alcuni dei mali che aggrediscono
    l’umanità. Ma la globalizzazione ha strappato dall’indigenza
    milioni di persone. Ha dato speranza, un sentimento raro da non
    confondere con l’ottimismo.
    R:
    «È vero, la globalizzazione ha salvato dalla povertà molte persone,
    ma ne ha condannate tante altre a morire di fame, perché con questo
    sistema economico diventa selettiva.
    La globalizzazione a cui pensa la Chiesa assomiglia non a una sfera,
    nella quale ogni punto è equidistante dal centro e in cui
    quindi si perde la peculiarità dei popoli, ma a un poliedro,
    con le sue diverse facce, per cui ogni popolo conserva la propria cultura,
    lingua, religione, identità.
    L’attuale globalizzazione “sferica” economica , e soprattutto finanziaria,
    produce un pensiero unico, un pensiero debole.
    Al centro non vi è più la persona umana, solo il denaro».

    Lei dice «i poveri ci evangelizzano». L’attenzione alla povertà,
    la più forte impronta del suo messaggio pastorale, è scambiata
    da alcuni osservatori come una professione di pauperismo.
    Il Vangelo non condanna il benessere. E Zaccheo era ricco e caritatevole.
    «Il Vangelo condanna il culto del benessere.
    Il pauperismo è una delle interpretazioni critiche.
    Nel Medioevo c’erano molte correnti pauperistiche.
    San Francesco ha avuto la genialità di collocare il tema della povertà
    nel cammino evangelico.
    Gesù dice che non si possono servire due signori, Dio e la Ricchezza.
    E quando veniamo giudicati nel giudizio finale (Matteo, 25)
    conta la nostra vicinanza con la povertà.
    La povertà allontana dall’idolatria, apre le porte alla Provvidenza.
    Zaccheo devolve metà della sua ricchezza ai poveri.
    E a chi tiene i granai pieni del proprio egoismo il Signore,
    alla fine, presenta il conto.
    Quello che penso della povertà l’ho espresso bene nella Evangelii
    Gaudium».

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    Intervista a Papa Francesco. Oggi candidato Premio Nobel per la Pace.
    di Ferruccio De Bortoli - Il Corriere della Sera
    Scaricabile in PDF da
    http://www.radiomaria.it/ExtendedArchive/Download.aspx?Id=14002&modId=121

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